CAPITOLO il - LA RELIGIONE Non c’è dubbio che un tempio alla Bona dea esistesse in Aquileia come ci attestano sicuramente due iscrizioni (nn. 4, 5), tempio circondato probabilmente di un portico (iscr. n. 9) e contenente una aedicula di Fonione (iscr. n. 9) e un’ara delle Parche (iscr. n. 6). Il Majonica (1) ritiene che il tempio vada cercato presso S. Stefano, e fa osservare che un piccolo gruppo di epigrafi viene dai dintorni della basilica ; comunque possa essere risolto il problema dallo scavo, sta di fatto che la Bona dea, Fonione e le Parche ebbero ricetto e culto nel medesimo luogo. La Bona dea ricordata nelle epigrafi Aquileiesi, è gratificata, oltreché dall’ epiteto di Augusta (iscr. nn. 1, 3, 4) (2), anche di quelli di Cereria (iscr. n. 4), di Castrensis (iscr. n. 3), di Pagana (iscr. n. 5). L’epiteto di Cereria richiama la Bona dea Agrestis di una iscrizione romana (3), e ricollega il culto di essa a quello della divinità della terra; Castrensis (4) ripete un’epiteto che si trova pure in territorio romano, e che riconnette il culto di questa divinità alla società militare ; Pagana (5) la riporta al concetto di un’altra iscrizione di Laverna in cui i magistri Laverneis dichiarano di innalzare un tempio alla Bona dea pagi (6). Un epiteto aurita (7) si potrebbe imaginare sull’analogia di oclata, che si trova in altra iscrizione (8), per l’epigrafe dedicatoria auribus Bonae deae, che allude al potere salutare di queste divinità nei riguardi delle malattie auricolari; un esempio analogo di dedicazione Auribus Aesculapii et Hygiae (9) e un rilievo votivo di Arelate (10) in cui sono rappresentate orecchie assicurano la retta interpretazione dell’epigrafe che stiamo studiando. Se le nostre informazioni circa il culto Aquileiese della Bona dea fossero più copiose di quanto non siano, potremmo forse apprezzare al loro giusto valore le differenze che intercorsero fra tali modi di invocazione. (1) Fundkarte 29; cfr. Gregorutti, Epigrafi, commento al n. 15. (2) Cfr. Roscher, Lexicon I, 791. (3) IL. VI, 68; cfr. IL. X, 4615; Annali Istit. XXXIII, 1861, 387; Roscher, I, 792. (4) IL. VI, 70; 30854. (5) Roscher, op. cit. I, 792; PW. Ili, 692. (6) IL. I, 1279 = IX, 3138, 4. (7) Roscher, Lexicon 1, 792; De Ruggiero, Diz. Epigr. I, 1014. (8) In Ann. Isl. loc. cit. (9) IL. Ili, 976, 7266. (10) IL. XII, 654; cfr. Caetani Lovatelli, Scritti vari 28. — 120 —