FINE DI AQUILEIA ROMANA resistenza agli invasori (1), mentre l’avvenire suo era ormai solo verso il mare, quasi che la sua missione di baluardo, di mercato, di capoluogo terrestre fosse esaurita. In realtà dobbiamo dire che la discesa di Attila, e la successiva occupazione Gotica e quindi la Bizantina determinarono in tutto il territorio Aquileiese il compimento di un processo di evoluzione che si era venuto lentamente sviluppando nei secoli precedenti, e che spostando gradualmente verso altri punti del territorio il centro vivo e necessario della difesa, del commercio, della amministrazione e della stessa civiltà, tolsero le ragioni di preminenza e di prosperità all’antica colonia latina che i Romani avevano creato in altre contingenze e in altra atmosfera storica, come sentinella avanzata di espansione militare verso l’oriente e come centro agricolo del territorio bonificato. Significativa è parsa per questo rispetto la nuova organizzazione del paese sotto i Bizantini (2), caratterizzata dall’ accentramento in una città dei colli, Forum Julii (Cividale), dell’attività politica e amministrativa (3), dall’abbandono della vecchia via costiera e dalla diminuita importanza della via da oriente ad occidente, mentre acquistano importanza e valore nuove vie tracciate nel senso del meridiano verso un punto più occidentale di Aquileia, il porto di Due Basiliche (4) in prossimità di Concordia ; è caratteristico quindi l’appoggiarsi perciò di tutta la regione verso un nuovo punto del mare e la costa, e quindi il costituirsi di un nuovo equilibrio e di una nuova direzione dei commerci, infine la decadenza dell’ agricoltura, fenomeno non esclusivamente di queste regioni, ma che in queste regioni portò all’ impaludarsi del piano e più tardi all’avvento e al progresso della malaria. Ma ormai questo fenomeno di trasformazione dei luoghi stessi, che la desolazione portata da Alboino accentuò e affrettò rapidamente, insieme con la trasformazione graduale del mondo religioso, morale, politico della regione, può essere considerato come (1) Nella breviss. notitia de Langob. (Mori. Oerm. Hist: hist. Langob.) 602, si ricordano ancora all’ avvento dei Langobardi tre centri nell’ Italia conquistata: Aquilegia, Ravenna, Papia. (2) Mi riferisco specialmente a uno studio del Leicht, / Bizantini in Friuli, in Pagine Friulane IX, 1896, 23-25. (3) Paul. Diac., Hist. Lang. 15 : Venetia Aquileia civitas extitit caput, pro qua nunc Forum Julii. (4) Vedi Leicht, op. cit. 23. - 89 —