CAPITOLO II - LA RELIGIONE in cui appare il mantello di Mitra con la testa di un dadoforo (1) ; una così detta « pietra genitrice » appartenente ad un gruppo di Mitra che nasce dalla rupe (2); un altro Mitra « con tunica due volte succinta che porta con ambo le mani un toro (3) », un Cautes che « colla gamba sinistra piegata siede su d’una rupe e tiene riversa al suolo una face ardente (4) » e infine i numerosi rilievi o statuette di Attis a tipo funerario (5), che, come è noto, si confondevano facilmente con Cautes (6) e di cui il suolo di Aquileia è stato particolarmente fecondo. Non è dubbio, come appare dalle citazioni che ho riportato di sopra e soprattutto da quelle che dà il n. 19, che ad Aquileia, esisteva uno speleo Mitriaco e precisamente nel fondo Ritter dalle parti di Monastero (7) ; con Mitra anche Attis era probabilmente venerato (8), malgrado l’esistenza forse ad Aquileia stessa di un tempio della Magna Mater asiatica (9). Della ricchezza del tempio di Mitra può essere testimonianza l’altorilievo Viennese; dell’importanza della organizzazione cultuale le citazioni frequenti (nelle iscr. 1, 10, 17) di patres (10) ; della qualità dei cultori Aquileiesi del dio può darci notizia sufficiente la specificazione della loro professione che accompagna frequentemente i loro nomi ; sono spesso soldati (iscr. nn. 2, 3, 6, 9, (?)) o sacerdoti di Mitra (e si tratta di individui non altrimenti noti ad Aquileia, nè èssi nè le loro famiglie, e quindi con grande probabilità stranieri), e in qualche caso liberti (iscr. n. 13), o servi (iscr. n. 18) ; ciò non toglie che prendano parte al culto anche seviri Aquileiesi (iscr. nn. 7, 15, (?)) e perfino gli stessi imperatori Diocleziano e Massi- (1) Cumont, op. cit. II 269, n. 117 con figura. (2) Majonica, Guida 74 n. 58; cfr. AEM. II, 33, e Roscher, Lexicon. II, 3046, 3070. (3; Majonica, Guida 81 n. 121. (4) Majonica, Guida 75 n. 66; in MCC. XIX, 1893, 153 n. 1 è citato un rilievo votivo di divinità barbarica imprecisato, simile a Mitra. (5) Cfr. De Ruoqiero, Diz. Epigr. I, 765; II, 149 (Cumont); Majonica, Guida 75, nn. 70-71; vedi anche ibid. 34 n. 11, 46 n. 43, 98 ed MCC. IX, 1883, CXXIX n. 3; XVII, 1891, 41 n. 78; XIX, 1893, 151 n. 5; 152; 153 n. 2; 154 n. 31 ; XXIII, 1897, 82 n. 18. (6) Cumont, op. cit. II, 437. (7) Majonica, Fundkartè 29. (8) Cfr. De Ruooiero, Diz. Epigr. 1, 765 (Cumont). (9) Cfr. addietro p. 123. (10) Un pater nomimus al n. 10, ed è il medesimo del n. 17 ; cfr. IL. V, 37* ; sul pater nomimus e sui patres vedi Cumont, op. cit. 1, 318. — 132 —