AGRICOLTURA Circa la produzione locale Aquileiese già ho osservato che di essa gli autori non fanno parola, tranne che della produzione agricola di cui parlerò tra poco ; ciò non significa che Aquileia non avesse industrie locali, ma significa probabilmente soltanto che essa le aveva come la maggior parte delle città del mondo antico, limitate cioè alla piccola industria domestica e raccolta nel piccolo fondaco o nella modesta bottega e, nei campi, nella fattoria a produzione ridotta per l’uso del proprietario piuttosto che organizzata alla esportazione o al rifornimento di luoghi lontani (1). Una delle basi fondamentali della economia antica è come è noto l’agricoltura ; conviene perciò considerare anzitutto l’agricoltura Aquileiese (2) ; essa dovette anche essere l’attività prima che accanto e subito dopo le operazioni della occupazione del territorio e della fondazione della città dovette tener occupati di sè gli abitanti. Gli Aquileiesi primitivi anzi furono probabilmente quelli che trasformarono una regione ancora in parte deserta e abbandonata in balia degli elementi, in uno dei luoghi più fertili d’italia. Delle vicende però della agricoltura Aquileiese in questa prima fase di sviluppo non sappiamo nulla affatto e dobbiamo solo ricorrere all’ ipotesi ; della agricoltura Aquileiese di età assai più progredita ci parlano gli autori (3) ; già infatti si è detto dell’accenno di Strabone (4) alla produzione del vino e dell’olio Aquileiese per rifornirne i paesi d’oltr’Alpe; per quanto riguarda il vino analoghe notizie leggiamo in Erodiano, come pure ho testé notato. All’infuori di questi passi posso ricordare altri luoghi di Erodiano (5), dove lo storico, descrivendo la condizione della campagna Aquileiese all’ avvicinarsi dell’ esercito di Massimino, parla degli alberi da frutta e delle viti intrecciate come a corona, che facevano parere il luogo sempre festoso, viti ed alberi da frutta che gli assalitori si affrettarono a distruggere, rimanendo così privi di un mezzo si sussistenza che sarebbe stato assai utile (1) Vedi T. Frank, op. cit. cap. Xl-XII. (2) Cfr. Brusin, Guida 38-39. (3) Cfr. Czòrniq, Das Land Gorz 164-5; il Rostovzeff, op. cit. 329, osserva a questo proposito che la descrizione dell’ agricoltura Aquileiese nel II1-1V sec. d. Cr. dimostra che la notizia dell’esaurimento del suolo italico nel secolo dei Flavi e degli Antonini non va generalizzata. (4) Cfr. p. 298. (5) Herodian., Vili, 4; 5. — 303 —