CAPITOLO I - LA STORIA questo modo ; Attila, alquanto deluso dopo la battaglia dei piani Catalaunici, ritorna oltre il Reno; nell’anno successivo, raccolto un maggiore esercito, tenta direttamente l’impresa d’Italia; passate pertanto le Alpi, assedia Aquileia (1). Oli storici sono concordi nel riferire le difficoltà di un tale assedio, che secondo Paolo Diacono sarebbe durato tre anni, e secondo Procopio tanto sarebbe parso difficile da superare, che Attila già aveva stabilito di ritirarsi. Senonchè, narrano gli storici, avendo Attila osservato che le cicogne, che occupavano le alte torri della città abbandonavano i loro nidi traendosi lontano i piccoli, ne prese ottimo presagio di vittoria ; resistette perciò con maggior vigoria nell’assalto, sicché la città fu presa e messa a sacco. Paolo Diacono racconta poi l’episodio della vergine Dugna che alla vista dei barbari che entravano in città si gettò per salvarsi dalle torri di casa sua nella Natissa. Nel racconto tradizionale rileverò soltanto che non si fa menzione di nessun duce romano che avesse organizzato la resistenza. Si tratta probabilmente pertanto di un’organizzazione tutta cittadina, che armò gli abitanti della città, come al tempo di Massimino, per la suprema difesa della loro vita e dei loro averi. Altre città, oltre Aquileia, subirono devastazioni e stragi da parte di Attila : Concordia, Aitino, Padova. Bisogna convenire tuttavia che il saccheggio di Aquileia fu ricordato da solo nella tradizione successiva e raccolse intorno al nucleo primitivo degli avvenimenti storici tutto l’orrore delle stragi e delle rapine che invasioni barbariche successive, come furono per esempio quelle degli Ungheri nelPVIII e nel IX secolo, sparsero per tutto il paese; anzi si può dire che assurse a simbolo delle sventure del popolo italiano durante il basso impero (2). Chron.); 157 n. 1255 (Chron. Vat. ad Prosp.); 157 (Cassiod., Chron.)-, Gkeo. Turon., Il, 7; cfr. Seek, Gesch. d. Unterg. d. ant. Welt VI, 311. '(1) Chron. min. I, p. 482 n. 1367 : Attila ..... Italiam ingredi per Pannonias intendit, nihil dum nostro Aetio secundum prioris belli opera prospiciente, ita ut ne clusuris quidem Alpium quibus hostes prohiberi, poterant, uteretur. (2) Bianchi, Saggio storico-critico intorno alla distrazione di Aquileia, Udine 1835, Venezia 1877 ; Zandonati, La distruzione di Aquileia ; Compendio cronistoiico, Gorizia 1869; Fanfani, La storia di Attila, flagellum Dei: antico romanzo di cavalleria, Firenze 1862; Thierry, Histoire d’Aitile ecc., Parigi 1874 ; De Rubeis, Dell’ origine, ingrandimento ed eccidio della città di Aquileia, Udine 1885 ; Cipolla, Ricerche sulle tradizioni — 86 -