737 MDXXXtn, di Pontremolo scudier dii re. É rilornà di Roma e zonlo qui il reverendissimo Agramonle, et lo visiterò etc. Dii ditto, di Avignon, di 5 Septembrio, ricevute ut supra. Eri visitai questo oralor cesareo, qual mi disse haver haulo lettere da Cesare zerca la morte dii Maraveia, et come 1’ ha inleso quanto quella_Maestà li ha scrillo.di questo, et che ’1 scrive al duca per information, et si confidava in questa Maestà che non vorà metter guerra fra christiani et romper la pace et quiete di Italia : e cussi havia parlato a questa Maestà, qual li ha dillo voler ad ogni modo la reparation di la iniuria. Eri a sera fui a far reverentia al reverendissimo Agramonle, qual, da poi le parole comune, mi disse: « so, la illustrissima Signoria teme di questo convento si fa, ma non è nulla, et quando trovarè altramente tenete che io sia il maior ladro et trufador dii mondo, e cussi Dio mi liberi de questa egritudine, perchè questa Maestà ama la Signoria. Lui orator rispose : « il re mi F ha ditto più volte. » Et li dimandai quello se trataria ; mi disse, prima la maleria de infideli di defensa et ofensa, poi di luterani, perchè sguizari e germani sono molti in quella seda, et spera operar quello non ha potuto far Cesare quando fo in Germania. Poi, disse, se farà il matrimonio di la duchessa nel duca di Orliens. Li dimandai la dota, mi disse !i dà F intrada havea in Franza la casa di Bologna et la soa parte F ha in Fiorenza, poi esser ducati 10 milia de intrada in zerca, ma il re non guarda cusi sottilmente, et li danari li vorà dar il Pontefice. Io li dissi questa è poca dota a tanto personaggio ; mi rispose : « Dar còse de Italia, vi ¡uro non so, et questo potria esser fra il papa et il re. » Ho ricevuto lelere di 30 di Iuio, con avisi di Con-stantinopoli di 24 zugno, li ho comunicati col Gran maistro, qual si partiva per Marseia, et zerca la trata, parlato l’habbi a l’armiraio, si vederà. Dii ditto, pur di 5. Poi pranzo andai dal re et li Iexi li summari di Constanlinopoli, ringraziò et disse : «conosco questo missier Zorzi Grilli, vene da mi per li danari mi servite suo fratello, è fiol dii vostro Principe ; » et monslrò admiration. Li dissi : « questo nè il fratello non ubediva il serenissimo nostro Principe, nè godeno cosa alcuna dii suo, et Soa Serenità ha gran fastidio. » Mi disse haver lelere di Roma, di 29 dii passato, che F armata dii Doria havia palito sinistro ; et per uno navilio zonlo a Marseia, vien di Sicilia, riporla, ditta armata esser retirà in una vale, assediala, et havia esso Doria scritto a la Religion di Rodi, le galie venisse in suo Diarii di M. Sanuto. — Tom. LV1II 738 soccorso, et non era conzonta con l’armala di Spagna. Poi disse: « io haverò un altro anno una bona armata, sopra il mar ho 24 galie et 6 fazo far, saranno 30, haverò 4 galie bastarde et altri naVili che si fa in Berlagna, che portano arlellarie assai ; li altri 40 si lavorano, sarà in ordine 40 vele, zurme per forza ne ho per 20 galie, ho tanti presonieri condanà a la morte per casi criminali, che armerò le altre. Et voio far 7 legion a piedi di la Franza a numero G000 per legion, che saranno homeni 42 milia, et li farò exercitar ogni anno con darli privilegi et utilità, et a li capi et oficiali pagarli in tempo di pace et di guerra ; ma sarà gran spexa sichè haverò armata da mar et da terra.» Disse, il Gran maistro esser andato a Marseia contra la duchessa di Urbin, che cussi chiamano la duche-sina, la qual sarà in Franza fra 4 over 5 zorni, et l’armata tornerà a levar il papa, qual a li 15 de questo monterà su, et lo aboccamenlo si farà A Marseia o a Tolon, over in altro Iodio lì a-presso. Di Anglia, di sier Carlo Capello orator, 237 di 15 Avosto, ricevute a dì 25 Setembrio. Come ha inteso che il messo, spazò questa Maestà, come scrisse, fo mandato a Roma a revocar li soi oratori erano de 11, infuora che il doclor Bonare, et come di alti fatti per il Pontefice in materia dii divortio si appella al futuro concilio. Et in quella sera vene a Soa Maestà lettere dii duca di Norfolchi scrive ; lo aboccamenlo dii Pontefice col re Christianissimo seguirà, et che ’I Pontefice non voi vi sia alcun per nome di questa Maestà, sico-me li ha ditto il re Christianissimo, però si partiva per tornar. Ritornò di Scozia il secretano di monsignor di Beove orator franzese, qual insieme con questi oratori franzesi andò dal re, ch’ho inteso è tornà senza senza conclusion, el quele cose è reslà confuse. Comparse questi zorni a le Dunes, verso Dobla, 22 nave di Dans fanno danni a fìan-dresi e olandesi el haveano preso alcune scrite con merze di quelli, e ne li contorni sono nave di questa Maestà, qual, mi vien affirmà, questa Maestà haver mandato homeni in Alemagna per condur 8000 lanzinech, et che l’ha bona intelli-gentia con il re di Dazia et con Alemagna, et si dice di brieve habbi a seguir in quesle parli novità et guera. Dii ditto, di 23, ricevute ut supra. Li accordi con Scozia vien menati in longo. Questo re si prepara a la guerra da mar et da terra. Li oratori francesi aspeclano uno loro secretano man- 47 SETTEMBRE.