FATA 2 = IL. V, 775 = Dessau 375S - s. Stefano ™ Fatis divin(is) et barba- rie^) Postumia P. 1. Callirhoe “ v. s. 1. m. 3 = IL. V, 8217 - Beligna ■» Fatis « Tertia v. s. I. m. Coteste tre iscrizioni rappresentano con la loro qualità di ex voto l’esistenza sicura in Aquileia di un culto dei Fata, culto che l’ormai celebre pittura delle catacombe romane può permetterci di ricollegare a Dispater e ad Aeracura. Se ci fosse data la possibilità di conoscere di tale culto Aqui-leiese assai più che coteste nude dedicazioni, potremmo porre e risolvere col loro aiuto assai interessanti problemi ; e anzitutto^ quello che riguarda la loro stessa essenza di divinità. Fata, Fata Augusta, Fata divina et barbarica sono le tre denominazioni Aquileiesi ; fra esse la seconda, che io sappia, è unica nell’ epigrafia latina (e l’iscrizione fu in parte anche per questo considerata spuria, ma, credo senza ragioni sufficienti) ; la terza è pure unica e non trova riscontro che nell ’IL. VI, 145: Fatis divinis. Si tratta qui pertanto dei Tria fata, rappresentati e invocati in altri resti superstiti e talora identificati con le Parche, o con le Fortunae ? (1) oppure si allude a dèi anche altrimenti noti come tali? o soprattutto coll'iscr. n. 2 si vuole con un’espressione sintetica comprendere ogni specie di dèi inferi romani o barbarici ? (2). La presenza di donne in prevalenza tra i cultori di queste divinità non ci dà nessun’altra più sicura designazione. Assai complessa da considerarsi anche ad Aquileia è la divinità di Giove (3), di cui abbiamo ricordo fin dall’età repubblicana. Scavi infatti compiuti alle Marignane nel 1878, e illustrati per la prima volta dall’Hirschfeld (4), misero in luce presso le così dette mura imperiali non lontano dalla lettera G della Fundkarte del Majonica un tratto dove le mura stesse interrompevano una cella che si stendeva ad occidente di esse, cella che forse nell’occasione del riattamento delle mura era stata trasformata in una torre (5). (1) Roscher, Lexicon I, 1449-1450 (Peter). (2) Il Wissowa, Relig. d. Rdm.er'1 265, fa solo una questione di nome, a quanto pare ; io sarei disposto a considerare nell’espressione Aquileiese l’allusione a divinità infere romane e straniere. (3) Bertoli, Le antichità di Aquileia 15 e seg. (4) AEM. II, 1878, 82 e seg. (5) Majonica, Fundkarte 24, 30: l’autore calcola in nu20 il diametro esterno della cella, e m. 12 il diametro interno; la cella avrebbe avuto — 143 —