TERRACOTTA che in gran copia appaiono negli scavi Aquileiesi. Il Oregorutti anzi fissò in modo particolare la sua attenzione sulla figulina di C. Vibius Pausa passata poi di proprietà imperiale e situata in un predio che il Oregorutti identifica con luoghi dell’agro di Mon-falcone che nel Medio Evo avevano ancora il nome di insula Pan-siana e dai quali sarebbe venuto il nome dell’attuale villaggio di Panzano. Il Oregorutti anche, osservando che tutti i bolli di Pa-renzo e di molti luoghi della Dalmazia riproducono quelli che si trovano diffusi ad Aquileia, ne deduce che la produzione Aquileiese doveva essere assai cospicua e finisce anche per concludere che le navi che approdavano ad Aquileia per portarvi vino, olio, sale e altri prodotti dei litorale Illirico avessero la convenienza di caricare nel viaggio di ritorno i laterizi che le fabbriche Aquileiesi apprestavano in gran copia. Eccellente sequela di ipotesi che sarebbe assai vicina alla certezza se non fosse ormai dimostrato (1) che le fabbriche di laterizi di cui doveva essere gran copia in ogni paese dove l’agricoltura veniva esercitata su larga scala, non solo imitavano i prodotti, ma anche riproducevano i bolli di fabbricazione, sicché è ancora da dimostrare che i laterizi dell’ Illirico non fossero di fabbricazione locale. A conferma del resto del fatto che Aquileia non avesse probabilmente un’ industria di laterizi che di molto sopravvanzasse il consumo locale, sia pure larghissimo come dimostrano i veri e propri giacimenti di anfore che gli Aquileiesi pare adoperassero per la bonifica stessa di certi terreni (2), sta la mancanza nella epigrafia della menzione di operai specialisti del genere (3) ; 1* unico esempio di rappresentazione di un figulus (1) Loescke, Keramische Funde in Haltern 210; citato anche da T. Frank, Storia economica di Roma, trad. ital., Firenze 1924, 159 e seg., contro il concetto errato che esistessero grandi fabbriche di laterizi vedi anche il Salvioli, Il capitalismo antico 83-4. (2) Un vasto deposito di amfore nel fondo von Heutschel cita il Majonica in AEM. V, 1881, 125 ; il Brusin, che è più ottimista di me in materia (cfr. Guida 49), poi mi parla appunto di luoghi dove le amfore pare fossero poste per rassodare il terreno, segno evidente della loro abbondanza ; del resto ognuno sa che anche oggi il suolo di Aquileia abbonda di amfore antiche ; cfr. Brusin, Guida 94. (3) Esiste solo il graffito di un mattonaio sopra una tegola, IL. V, 8110 ne : cave malum si non raseris lateres DC, si raseris minus malum fermidalis « guai a te se non fai 600 mattoni ; se li fai non temerai di nulla > ; Brusin, Guida 201. Cfr. forse IL. V, 995 = Dessau 6687: Vettia f. Figuli (?). — 317 —