BONA DEA E soprattutto saremmo in grado di rispondere adeguatamente alla domanda che possiamo farci se cotesti epiteti rispondano ad una differenza di condizione sociale di vari adoratori. Per quanto riguarda Fottio siamo anche più poveri di informazioni, perchè le uniche citazioni in cui appare il nome di questo dio sono le Aquileiesi, da cui peraltro risulta che il suo culto riservato a una speciale dedicala era ospitato nel tempio stesso della Bona dea e coltivato dalle stesse magistrae, come vedremo. Il dire questa divinità veneta, come vuole anche recentemente il Pullè (1), mi pare, se non impossibile, certamente prematuro. Se veneta fosse, andrebbe accostata ad essa un’altra divinità a cui si vuol dare origine veneta Atte Pata o Attepata e che appare in un’ unica iscrizione trovata presso il Mitreo (2). Le Parche sono anch’esse collegate secondo l’iscr. n. 6 al culto della Bona dea, con esempio anche qui unico tra quanti sono noti finora. Per giustificare un tale collegamento non c’è che richiamare la etimologia sostenuta da Varrone : Parcae da parere (3) e farne perciò delle dee, sia pure del destino, ma in special modo del destino che s’inizia, cioè delle nascite. Complessivamente mi pare che il carattere salutare della dea Bona in Aquileia sia accertato e con ciò quindi i naturali collegamenti con gli dei salutari nominati finora, Beleno ed Asclepio. Dalle stesse iscrizioni Aquileiesi sembra poi che non soltanto il culto della Bona dea in Aquileia è, come pare, praticato esclusivamente dalle donne (4), tra cui sono parecchie liberte, ma che (1) Pullè, Italia I, 278. (2) IL. V, 766, cfr. Pais 64 ; il dedicante è un tal Theud( ) figlio di Theu, che fa pensare ad un nome africano : p. es. vedi Theuda nella Bizacena; e IL. Ili, 14378 (Alessandria): [C] Iulio Theuda\ ], cfr. però IL. X, 5004 (Venafro): M. Tillio Theudae; X, 805848 (Ercolano): Q. Maeci Theuda; XI, 1454 (Pisa): A. Faesonius Theuda. Questo strano nome di divinità letto prima Atte Papa, dativo da Attes Papas venne interpretato come un aspetto di Attis; cfr. Diod. III, 58; Hippol., Ref. 5, 9; vedi Steudino, in Roscher, Lexicon I, 723; Cumont, Moti. Cult. Mithr. I, 123; poi la pietra fu riletta meglio e diede Attepata e il Cumont (PW. I, 2178) la intese come nome di divinità speciale finora ignorata ; poi si tornò alla lettura Atte Papa (vedi Thes. I. I. s. v.) e infine si arrivò alla congettura che leggiamo in Pullè, Italia I, 278: Atta Pata(vina?) con derivazione dal Veneto. (3) Gell., Noci. Att. III, 16, 10: Parca ... immutata una litera, a partu nominata; cfr. Roscher, Lexicon I, 793. (4) Ad Aquileia pare che tale uso sia stato di rigore, a differenza di — 121 -