71 MDXXXII1, quali pratica vano al Corpus Domini el altri frati in diversi monasteri, et proposto por li Savi de proveder, et tnmen di Consieri et Cai solum sier Zuan M>ro volseno rneter parte alcuna. A ili 29, la mulina. Il Serenissimo non fo in Collegio, li Consieri a bosoli et balole termino-rono che la requisitimi ili sier Mallo Bernardo conira li avogadori non fosse loro oflicio, come re ver/i non è. Vene il legato dii Papa, et con li Cai di X li fo proposto la materia di frati sopraditi di S. Do-menrgo con il monasterio dii Corpus Domini, dicendo I* oralor nostro ne scrisse il Pontefice li dove» cometter inquirissa la cosa et lo avisasse; el qual disse non liaver hauto nulla di questo dii Papa el scriverla a Soa Beatitudine, et che l’amo-niria li frati non andasseno al Corpus Domini per adesso, el andana lui in persona al dito mo-nasterio. Parlò etiam si doveria compiacer il Pontefice, con altre parole. El a questo il Serenissimo vene in Collegio et fo a tutti questi coloqui. Di Milan, Frani a, Anglia fono lettere. Il sumario dirò qui avanti. F.t volendo li Savi ai ordeni confina il capitarne di le galle di Barbaria in galla aziò si parti, et meler doe altre parte, rcchieseno il Pregadi il qual fo comandà molto tardi. Etiam per far sora i bandii che compieno. 20 Da Zenoa, di sier Zuan llaxadona dotor el cavalier, orator, di 14 Aprii, ricevute a di 22 dito. Come scrisse con l’oralor Contarmi, dii partir di la Cesarea Maestà per Spagna, bora avisa Soa Maestà ginnse a una insula di la Saona mia 30 dove dimorò fin el zioba, et hessendo refre-scà il vento se parti, faria Pasqua a Santo Onorato sicome mi hanno dito questi signori. Il di seguente parti de qui le nave, exceplo la nave Ciri-inaila grossa che conduse molti cavalli, capitatilo di la qual et di tutte le nave è domino Franco Dona. Li fanti hispani se intende apresso Saona con dificultà se imbarcorono, presente il marchese dii Guasto, et si non locavano li danari sariano mulinali, et usarono panile stranie, dicendo si manza altrove mior pane di quel di Cesare el poco lonlan; et si dice è sta ordinato che zoulì in Spagna sbarchino divisi aziò non si possano unir. Il reverendissimo Santiquattro, falò il di de Pasqua, partirà ; il reverendissimo Manica parli de qui el di scguen le che parti Cesare. Il reverendo prolonotario Ca-razolo et domino Lo|>es de Soria vien orator a la Signoria nostra partirano falò cl di de Pasqua. La APRILE. 72 comunità de Luca, per li 5000 scudi promesse Cesare per loro per la conlribulion di la liga, è sta contenta pagar per una volta solamente et li prò-metelno difender quela cita in ogni caso conira chi la volesse offender, el volendo li Cesarei mandar uno suo agente a star in quela cita, queli di Luca non votano dicendo era superiorità, et saria cosa contraria a le lor parte, ma il comandador Covos li disse veria a star a sppxe di Soa Maestà, el questo faceva aziò il re Christianissimo non si servisse di danari in quela cita con teiere di cambio, et cussi andari. Zenoesi hanno acelà di far el deposilo di 8000 scudi per una fi,ila, et mandano a Cesare per orator domino Hironimo da Fornariis dotor, el vo-leno che domino Andrea Doria prima sia obligato difender questa cita, [testò de qui il comandador Covos et monsignor di Granvelle, quali partirono il di sequente, el restarono per la conclusimi dii matrimonio dii siguor duca di Milan in la fia dii re di Dazia, ma diio duca parli subito, de che questi si resenlirono et comisscno lai (ratalion al protone-lario Carazolo el don Lopes de Soria, et quando Cesare parlò al duca disse Granvelle prese eror di oferirli la primagenita di Dazia, ma voleva dir la seconda, perchè, come lui sapea, la prima si Irolava darla al re di Scozia, el che soa excellenlia deliberasse il meglio, et non volendo questa si satisfacesse et tolesse per moglie quella li paresse Dii dito, da Vegevene, di 17, ricevute a di sopradito. Come hessendo varilo di la febre, partii 15 da Zenoa et hozi soli giolito de qui dove è el signor duca di Milano, el partendomi di Zenoa la nave Grinta Ida grossa fé vela ; el a Zenea trovai pezi 34 di artcllaria trote dii castello de Milan li qual si conduceano a Genoa per imbarcarse per Spagna. In Alexandria è reslà il signor Antonio da Leva qual fa fortificar quela cita et voi spender ducali li ini-lia el far al presente I' opera di terra et lotte, ma quelli dii sialo del signor duca restano disperati non volendo portar questo novo carico. Don Lopes di Scria è zonlo qui hozi el il prolonotario Carozolo, stanino do zorni poi anderano a Milan et starà 2 zorni, et dito don Lopes si melerò a camiti per Veneti» ; mi è sta a visitar el usalo rerba lune inde. Suplica si fazi el successor, è introlo za nel terzo anno. Da Zara, di sier Gregorio Pi sainano prò-veditor generai in Dalmatia, di 5 Aprii, ricevute a di 12 dito, el non lete in Pregadi. In questa tera ballila uno nobile crovato scazalo da turchi cl qual Ira uno et guaio prete che sla a'Fiu-