FERRO XII semissem, siculi mihi et coniugi meae ponatis e si intende che si debbano porre adornamenti adatti per la circostanza ; sic iamen ut decuria Menut(iana) vinum quod accipim(us) de praedio Marciani in vic(o) provinciali) a. d. //// idus Mai(as) ad sepul-(crum) meum profundatis mi(hi) et co(n)iugi me(ae) et ipsi epule(tis). Quod si non fecer(itis) (t)unc XXV dec(uria) Apollinaris) mi(hi) faciet (1). Iscrizione indubbiamente molto importante e tra le più notevoli, tra quante noi possediamo intorno ai collegi professionali e funeratizi ; d’altra parte lo stile alquanto inesperto e le abbreviazioni non sempre chiare rendono incerta la lettura e l’interpretazione e soprattutto nella parte che si riferisce appunto al collegio dei fabbri. Pare dunque che il testamento di Antonio Valente disponesse che del reddito della casa sua si dessero ai 25 membri della decuria Maroniana (2), a cui egli apparteneva, 25 denari e nei giorni dei Parentalia se ne dessero in più 12 e mezzo a condizione che la decuria, secondo alcuni la stessa ricordata prima, secondo altri la decuria detta Menutiana (3), facesse col vino di certo fondo, che viene determinato, libazioni sulla tomba dei coniugi alla data fissata e vi tenesse il banchetto funebre commemorativo; in caso di inadempienza di questo obbligo da parte di quelli che sono indicati sarebbe dovuta intervenire la decuria Apollinare di 25 membri. In tal modo, come si vede, non solo è indicata chiaramente l’esistenza di decurie nel collegio Aquileiese dei fabbri, ma anche ne sono indicati i membri in numero pare di 25 per decuria o almeno per alcune decurie; inoltre si vede come ciascuna (1) Pais 181 = Pais 1136 (Colombara); cfr. Arch. 7r. XV, 1889, 283; Majonica, Epigr. aus Aquit. 23 e seg.; Cuntz, Das Collegium fab rum in Aquileia in JÖI. IX, 1906, 23-26; Brusin, Guida 108 n. 50; la trascrizione che ho dato qui è quella del Majonica; ho tenuto conto anche delle proposte del Cuntz. (2) Si ricordi 1’ ho\rreum Maronian(um) di un’ iscrizione del Museo già citata. (3) Il Cuntz (op. cit.) traduce: Absicht ... dass von ihm (parla del reddito delle case) aus seinem Ertrage gegeben werden sollen (dentur) meiner Maronischen Decurie von XXV Mitgliedern des Collegiums des Fabri XXV Denare zum Totenopfer XII 1/i unter der Bedingung, dass hier (meiner Dekurie) es mir und meiner Frau aus richtet ; in der Weise aber dass (ut) hier meine (mea) Dekurie, den Wein welchen wir aus dem (Geschäft) des Marcianus in vicus der Provinz (?) erhalten am XII Mai bei meinem Grabmal spendet (profundatis) für mich und meine Frau und selbst speist; wenn hier das nicht getan haben werdet, dann wird es die Apollinarische Dekurie von XXV Mitgliedern mir tun. - 313 —