IL NOME DI AQUILEIA stesso di Livio, che corrisponde all’incirca alla situazione locale al tempo della fondazione di Aquileia, dovremmo credere che l’elemento celtico nel Friuli Meridionale non fosse affatto penetrato, perchè appunto quei Galli che nel 186a vi avevano fatta irruzione, parevano rappresentare un’avanguardia di Celti che volevano stanziarsi in paese per essi ancora straniero. Con questo non voglio sostenere in modo definitivo che il nome sia illirico o veneto, benché riconosca che in linea ipotetica questa piuttosto che quella proposta possa avere maggiore probabilità di essere vera ; solo quando scoperte o studi più approfonditi ci diano una conoscenza più esatta del Veneto antico, la questione potrà sulla base glottologica essere facilmente risolta. Frattanto le induzioni che siamo in grado di fare ci convincono a ritenere che se il nome di Aquileia non è romano, esso possa riferirsi- o nella precisa forma in cui ci è arrivato, o in una forma che i Romani latinizzarono (1) sia accostandolo ad aqua sia ad aquila sia ad aquilus, a una denominazione locale che si debba ricollegare ad abitatori precedenti ; con che verrebbe asserito che i Romani anche nella regione aquileiese come in molte altre località dove fondarono colonie, si servirono di piccoli nuclei di abitazioni preesistenti, come base e principio del loro nuovo stabilimento. A conferma di questa ipotesi, a mio modo di vedere, starebbero non tanto oggetti preistorici che il Gregorutti (2) asserisce essere stati scavati a Nord di Aquileia, verso S. Stefano, quanto piuttosto l’esistenza certa di culti locali preromani, come quello di Beleno, di cui parleremo nel capitolo seguente, culti che di solito sono tenacemente legati alla terra e che i Romani usano conservare con religioso scrupolo nel luogo medesimo ove furono trovati. La città era appena fondata, quando, nel 179a, come s’è detto, altri 3000 Galli si affacciavano alle Alpi per chiedere di occupare terre nella pianura, il che fu loro energicamente ed efficacemente negato soprattutto per la presenza della nuova colonia romana ; inoltre nel 178a scoppiò la guerra Istriana già preparata e prevista quasi dieci anni innanzi (3): il console Aulo Manlio Vulsone (1) Sui nomi in -eius, -aius, -oius, italici vedi Brugmann, Grundriss I, § 247, 2 (pp. 228-29) ; Sommer, Hdb. lat. Laut.- und Formenlehre, Hei -delberg 1914s ; § 93 (pp. 155-56); § 74 (p. 103); § 127 (p. 220). (2) Arch. Tr. XIII, 1887, 126; cfr. Majonica, Guida 1 seg. (3) Per questa guerra e in generale per i rapporti di Aquileia con l’istria rimando all’opera nota del Benussi, L’¡stria fino ad Augusto 3 seg. — 19 —