CAPITOLO VI - LA POPOLAZIONE E IL COSTUME clienti, abbiamo allargato lo studio ad altre associazioni di fatto o di diritto, che fioriscono anche ad Aquileia, soprattutto nel periodo imperiale, al di là dell’associazione famigliare (1). È tempo ora di ricordare i collegio, e le sodalitates non solo sotto il punto di vista professionale, come già abbiamo studiato (2), ma anche e specialmente sotto il punto di vista della loro compagine morale. E qui torna allora in acconcio ripetere che il carattere fondamentale anche delle associazioni professionali è pur sempre il carattere funebre, sicché per questo rispetto essi hanno più di un motivo per essere ricordati anche in questa parte del lavoro (3). Tra i collegi allora accennati, alcuni però erano manifestamente a carattere solo funeratizio, e di questi mi ero riservato di parlare in questo luogo ; si tratterebbe, a mio avviso, dei seguenti collegi : il Collegium incenuorum cultorum di cui pare di vedere un accenno, che sarebbe un unicum, della epigrafia latina, in un’iscrizione trovata fra i ruderi del cosidetto teatro (4) ; essa presenta un L. Domitius E[ e un M. Liv[ come dec(uriales) o dec(uriones) in un colleg(ium) ince[nuorum c]ultorum e insigniti forse di una statua ex aere coniato. A parte la questione che la lettura, come si vede, è incerta, resta acquisito che il termine cultores allude chiaramente al carattere funeratizio del collegio (5), mentre la in-genuitas è veramente, in qualche occasione, motivo di privilegio per gli appartenenti ad un medesimo collegio (6) ; il collegium sac. Martensium o Marticultorum (7) che potrebbe, a primo aspetto, sembrare un’associazione semplicemente culturale, risulta evidentemente fatto anch’esso a scopo funeratizio, solo che si consideri la stele funebre in cui è nominato, stele che si inizia appunto con la scritta Dis Manibus sacrum e che si conclude con (1) Alla Juventus forse allude Pais 149; alla vicinia come unità allude l’epigrafe di Antonius Valens che fa un voto al Deus Aeternus prò salute sua suorumque omnium et viciniae IL. V, 8208 = Dess. 3980. (2) Cfr. a pp. 306 e seg. (3) Vedi specialmente Tr. Schiess, Die ròmische Collegio funeraticia nach den Inschriften, Miinchen, 1888, oltre il Waltzing, Corpor. profess., Louvain, 1895-96. (4) IL. V, 8289 = Pais 122. (5) Cfr. Waltzing, op. cit., 1, 262. (6) Cfr. Waltzing, op. cit., I, 377 n. 5; gli ingenui contrapposti naturalmente ai liberti e ai servi, PW. IX, 1544 e seg. (7) L’iscrizione è ancora inedita e si trova nella IV sala del Museo ; un collegium Martensium era anche a Milano : IL. V, 5840 ; un altro in Sardegna: IL. X, 7858. — 388 —