CORTENOVIS ; ETÀ NAPOLEONICA ; L. ZUCCOLO Udine conserva di lui importanti Correzioni ed aggiunte alle Antichità di Aquileia del Bertoli (1) che non sono di piccolo valore e che furono utili, come vedremo, al Pirona, per studi successivi. Inoltre gli si dà il merito di avere avviato alla conoscenza del materiale archeologico di Aquileia il pittore Leopoldo Zuccolo, che fu, come vedremo, direttore del Museo e degli scavi sotto il viceré Beauharnais (2). Colla occupazione Napoleonica si apre una nuova era per l’archeologia Aquileiese, e quelle speranze, che forse per il primo il Muratori accennava (3), di scavi regolari nel territorio dell’antica città e il progetto di un primo Museo pubblico cominciano ad attuarsi. Il 3 luglio 1797 il pittore Leopoldo Zuccolo, Udinese (4), visita Aquileia e concepisce l’idea di farsi propagandista di tale rinascita ; nel 1806 egli ha guadagnato alla sua causa il Maresciallo Stefano Maria Siauve, che prega il viceré Eugenio Beauharnais di farsi iniziatore dei nuovi scavi. Il 14 aprile 1807 lo Zuccolo stesso è direttore degli scavi e del Museo, e servendosi in parte dei consigli del Cortenovis inizia la sua opera che continuerà fino al giugno 1813, cioè fino a che i nuovi avvenimenti politici obbligarono i Francesi a ritirarsi (5). al Minotto sopra una tessera antica e due conii di monete Romane trovati nel Friuli ed altre antichità, Udine 1780. (1) L’autografo di tali correzioni mi pare di averlo identificato nel volume del Bertoli con aggiunte manoscritte della Biblioteca Civica di Udine n. 150 ; tali correzioni ed aggiunte sono poi riprodotte in stesura continua nel ms. della medesima biblioteca n. 594 di mano di Jacopo Pirona; ci sono peraltro da f. 95 a 102 alcune aggiunte. (2) Per il Cortenovis vedi Mommsen, IL. V, p. 81 n. XXII, e Majo-nica, Fundkarte 5. (3) 11 Muratori scrive al Bertoli in data 11 marzo 1740: «sarebbe bello che ancora voi altri Signori cominciaste a far cavare come si fa a Roma e a Portici e ultimamente a Nismes, per trovare le memorie dell’antica Aquileia. Certamente nelle rovine d’essa potrebbe e dovrebbe trovarsene gran copia ». Lettera inedita di L. A. Muratori a mons. O. D. Bertoli, Udine 1872, n. XVIII ; e in data 3 marzo 1741 allo stesso: « sono io persuaso che trattandosi di una città stata sì riguardevole, si possa abbattere in siti, che contengano molto maggiori e più begli avanzi dell’antichità. Auguro al di lei bel genio fortuna in questo » ecc. (4) Mommsen, IL. V, 1, p. 82 n. XXV ; Majonica, Aquil. zur Rómer-zeit 11 n. 2; MCC. XVI, 1890, 61 ; Majonica, Fundkarte 5-7. (5) Vedi il contenuto del codice di cui alla nota seguente. — xxxvii —