CAPITOLO IV - LA POLITICA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Durante l’impero di Giuliano gli storici ci permettono di illustrare un altro episodio caratteristico dei rapporti fra gli imperatori ed Aquileia, quello dell’assedio degli inviati di Giuliano alla città, chiusa nelle sue mura per istigazione di Nigrino ; Ammiano Marcellino accenna questa volta però non alla unanimità della popolazione, ma all’aiuto prestato ai ribelli soprattutto dalla indigena plebs (1) e in tal modo si prepara anche a giustificare il mutamento rapido, avvenuto alla morte di Costanzo fra la popolazione stessa della città che apre la porta agli assedianti e consegna i colpevoli al vincitore (2). Più tardi tali manifestazioni di ossequio imperiale continuano, fino quasi alla caduta della città, ma non hanno più particolare significato (3). Ci sfugge pertanto all’infuori che per semplice congettura la parte più viva della politica Aquileiese anche nei momenti che, ove si voglia anche fare astrazione dalle origini, dovettero avere una loro particolare drammaticità, la ribellione per esempio dei soldati al tempo di Galba, Ottone, Vitellio e Vespasiano ; la resistenza a Massimino illuminata anche dalla fede nel dio locale Beleno ; la minaccia e il disastro di Attila e la rovina della città. Di così viva ed intensa vita politica che ebbe certamente in Aquileia ore memorabili tanto più intense quanto più forte si agitò verso i confini dell’impero la contesa per i nuovi destini dell’impero, non resta che qualche tenuissima traccia che forse solo gli scavi ripresi protranno accrescere di nuova e importante documentazione^ (1) XXI, 11, 2. (2) XXI, 12, 18-19. (3) P. es. IL. V, 7991 ; 7993 ; Pais 1060. — 296 —