VENETI - CELTI noi importa rilevare che tali notizie, conservando la tradizione del nome Euganeo a quelle terre, poteva essere giustificata dalla coscienza di taluni abitanti della loro provenienza da codesta stirpe più antica. Circa i Veneti, oltre le attestazioni or ora ricordate, osservo che gli studiosi delle infiltrazioni Illiriche in Italia, sono disposti a cercare tracce di essi in tutto l’Aquileiese, tracce ancora superstiti in età recente, tanto che un recente studio sugli Illirici nel-l’Italia imperiale romana non esita a considerare illirico, perchè Veneto, tutto il territorio ad oriente dell’Adige (1). Per quanto riguarda i Celti, alla categoria dei quali taluno pare disposto ad attribuire anche gli Istri (2), si ricorderà che la onomastica locale sembra conservare tracce evidenti di Celtismo nei nomi di luogo (3), e che la lingua celtica stessa dovette essere rappresentata presso la popolazione rurale ancora nel I secolo d. Cr. (4), e che a santo Stefano si rinvennero monete di re Celti che risalirebbero al 200a o al 250a (5) ; inoltre, secondo la tradizione raccolta da Appiano, Giunio Bruto Albino aveva creduto, vestendosi da Gallo e parlando Gallico, ancora nella seconda metà del I sec. a. Cr., di sfuggire in quelle regioni ai suoi persecutori, e re Celti pare esistessero ancora in vicinanza di quei luoghi verso la medesima epoca (6). (1) Oli 'Evetcì oi itepì ’AxuXyitav sono distinti dagli 'Evexoì itapwxtavixat in Eusth., Comm. ad Dion. Perieg. 378; per i Veneti cfr. Fistulario, Della geografia antica del Friuli, Udine, 1775, 62 e seg. ; l’opera recente a cui alludo è quella di R. Volpe, Gli Illiri dell’Italia imperiale romana, in Eph. Dacorom. Ili, 1925, 129 e seg. ; egli osserva ancora come Veneti i nomi locali in -icus e -ocus (p. 173) e nota che il nome di Val. Ur-sianus, civis Aquileiensis (NS. 1911, 257) è forse illirico (p. 174); alla discussione circa l’appartenenza del territorio di Aquileia all’illirico piuttosto che all’Italia vorrebbe portare un documento, che il Mommsen ritiene falso V IL. V, 40* trovato, secondo il Cortenovis nel 1788: tale iscrizione nominerebbe un C. Veratius C. f. Vel. Italus Aquileiensis ; su tale iscrizione varrà forse la pena di ritornare. (2) Così il Benussi, L'Istria 116 e seg. Si ricordi che il Cluverio, Ital. antiqua, Lugd. Bat. 1624, 179 e seg. pone Aquileia tra i Carni ; cfr. Gregorutti, La città e l’agro colonico di Aquileia, in Arch. Tr. XIII, 1887, 126 e seg. (3) Wolf, citato per le finali dei nomi di luogo in -icco ed -acco, da Leicht> Breve storia del Friuli 11. (4) Columella, De re rust. VI, 24: Altinae vaccae..... quas eius regionis incolae c e v as appellant. (5) Arch. Tr. XIII, 1887, 140; Brusin, Guida 186. (6) App., Bell. Civile III, 97-8. — 341 -