MITRA miano (1), (iscr. n. 12), che già avevano onorato di un’offerta anche Beleno ; al quale proposito vorrei osservare che benché gli imperatori avessero parificato nell’ossequio i due dei e i due culti in parte affini, pari essi non furono nel concetto degli adoratori, chè mentre i cultori di Beleno sono più propriamente indigeni e cittadini, gli adoratori di Mitra in Aquileia, appartengono in generale tranne gli Aebutii e i Calidii (2), a famiglie poco note e quindi forse venute di fuori e straniere in città. Caratteristico poi è in parecchie iscrizioni mitriache l’accenno ai lustra o alle lastration.es, che il dedicante pratica per sé o per amici o parenti dinanzi al dio ; tra cotesti beneficati appaiono solo soldati (iscr. nn. 2, 6). Altra volta la formula è solo prò o prò salute (nn. 1, 3, 19) e allora appaiono anche civili e in un caso un conductor ferra-riarum Noricarutn (n. 19). Si tratta evidentemente del rito della lustratio che il Domaszewski (3) ha appunto dimostrato col sussidio anche di un altro documento di Viminacium (Mesia Sup.) (4) essere talvolta praticato coll’aiuto di Mitra presso l’esercito e che come si vede qui ha particolare importanza nel culto di questo dio militare (5). Lo scopo di ogni caso è simile a quello che guida i devoti di Beleno, o di Silvano a porre doni in onore o in memoria di amici oppure per la sua o per la propria salute. Tale identità di scopi e quasi la medesima identità di formule come ancora diremo, serve sempre meglio a giustificare anche e sopratutto a proposito di Mitra l’ipotesi che questo culto fosse riservato a talune parti della popolazione Aquileiese, e poiché anche altrove soldati e commercianti (6), in due diverse e distinte categorie, paiono i più tenaci assertori e propagatori del Mitria- (1) Sul trapasso del culto Mitriaco dalle più umili alle più alte classi della popolazione vedi Roscher, Lexicon 11, 3036; è da notare poi che i medesimi imperatori sono ricordati come ispiratori della costruzione di un tempio al Sole (Mitra) a Corno secondo l’iscr. NS. 1917, 272 n. 23 (scavi di S. Giovanni): templum dei Solis iussu dd. nn. Diocletiani et Maximiani Augg. T. FI. Post. Titianus v. c. corr. Itnl(iae) perfecit ac dedicavit curante Axilio Iunior e v. c. curatore c. (2) Per lo studio di queste come di altre caratteristiche del|a famiglia Aquileiese rimando al capitolo su « La popolazione ». (3) Lustratio exercitus, in AEM. XVI, 1893, 19-21. (4) IL. Ili, 8112. (5) 11 Domaszewski non adopera ancora il Pais 165. (6) Toutain, Cultes pdiens II, 123 e seg.; 145 e seg.; 157 e seg. — 133 —