l’assedio di massimino giovane Massimino fosse avvenuta perchè il padre al colmo della disperazione avrebbe ai soldati, che l’assalivano, presentato il figlio per mutare il loro odio in pietà (1). Segue in Erodiano la scena dell’annuncio ai cittadini della uccisione del loro nemico : i Pannoni e i Traci, benché dolenti di essere stati privati del loro capo (2), fingono di unirsi al comune tripudio e cogli altri si presentano inermi dinanzi alle mura per esservi accolti ; ma gli assediati, mostrando i ritratti di Massimo, Balbino e Gordiano, vogliono prima che essi li riconoscano e li festeggino ; inoltre espongono sulle mura ogni specie di vettovaglie e di indumenti, perchè gli assedianti non si illudano che gli assediati siano all’estremo della loro resistenza; aggiunge anzi Erodiano (Vili 6) che i soldati prendevano quello di cui avevano bisogno e si trattenevano a discorrere amichevolmente con quelli della città; così a un di presso ripete al solito la vita Maximini (24). Segue in Erodiano la notizia che i soldati di cavalleria con le teste degli uccisi percorsero la via Altino-Ravenna incontro a Massimo, che stava organizzando in Ravenna l’esercito della riscossa ; e tale versione seguono pure la vita Maximini (24) e la vita Maximi et Balb ini (11) (3). Trascurando i fatti svoltisi a Roma (4), a noi interessa di seguire il racconto nei rapporti della storia Aquileiese. Erodiano pertanto ci riferisce (Vili 7) che Massimo da Ravenna, attraversando le foci del Po, presumibilmente per laguna, si recò ad Aquileia, dove si celebrò la generale conciliazione in presenza di delegati (1) Aur. Vict., Caes. 27, 4, fa una strana confusione: dopo aver detto che i Massimini dalla Tracia si volsero verso l’Italia, continua: eos (cioè Maximinos) Papienus Aquileiae obsidione confecit, postquam proelio victos reliqui paulatim deseruerant ; si accosta a lui, pur essendo più chiaro, Eutropio (IX, 1): (Maximinus) a Pupieno Aquileiae occisus est deserentibus eum militibus suis cum filio adhuc puero ; dipende di qui anche Orosio VII, 19, 2. (2) Un accenno al malcelato dispetto dei soldati fedeli a Massimino si ha nella Vita Maximi et Balb. (12, 3). (3) Qui la Vita Maximi et Balbini, 11, riporta anche la notizia della estrema paura di Massimo o Pupieno nella attesa Ravennate, prima di andare contro Massimino, de quo saepissime dicebat se non contra hominem sed contra Cyclopem bellum gerere. (4) In Herod., Vili, 6 come nella Vita Maximin., 24 si continua a descrivere la gioia di Roma all’annuncio della vittoria insperata, e si aggiunge che Balbino si affrettò a sacrificare un’ ecatombe, mentre venivano spediti messi con la lieta notizia in ogni parte dell’impero. — 57 —