G. D. BERTOLI importante per la conoscenza della coltura del suo secolo, e non inutile forse anche per l’archeologia Aquileiese (1). Esso servirebbe anche a contrapporre metodo a metodo e cultura a cultura contemporanei e nel caso specifico potrebbe accostare alla attività del Bertoli, veramente avviata a nuove mete e feconda di risultati cospicui anche per l’avvenire, con quelli p. es. di Giovanni Giuseppe Liruti che proprio nell’anno 1739, quando cioè, come ho detto, il Bertoli pubblicava l’opera sua, sottoscriveva la prefazione da Villafredda di una sua dissertazione De Aquileia pubblicata nel 1740 (2), contributo soprattutto interessante a svariate questioni che appena da lontano toccano Aquileia, e parte di quell’opera di rivalutazione Aquileiese che il Liruti cercò di compiere con la edizione o la riedizione di scritti più antichi, come l’epistola di Jacopo da Udine (3) e il Forumjulium dello Sporeno (4), e che continuò poi con un nuovo scritto sopra Giulio Carnico, uscito in data 1741 (5). Assai più importante e utile come integrazione e continuazione dell’opera del Bertoli, deve essere considerata la varia e costante attività di Bernardo De Rubeis, dell’ordine dei Predicatori, attestata da un certo numero di manoscritti della Marciana di Venezia, e (1) Poiché i dati raccolti finora da me sono assai più copiosi di quanti non abbia trovato editi da altri e poiché ho avuto anche la ventura di ottenere dal senatore Rota per l’amico Brusin il permesso di fare eseguire una rapida esplorazione nella sua biblioteca di S. Vito al Taglia-mento, così ho pensato di raccogliere nella Appendice Ia tutto quanto non sarebbe stato possibile comprendere in una nota a piè di pagina. (2) Joh. Josephi Liruti, Utinensis, De Aquileia, dissert. ad clar. vir. comitem Franciscum Berettam Utinensem, in Misceli, varie operette II!, Venezia, 1740, pp. 321-426: le pagine dedicate più direttamente ad Aquileia sono le ultime pp. 400-426 ; a p. 414 si rileva l’importanza dell’ epigrafia Aquileiese, ma senza attardarvisi intorno; cita in generale per Aquileia quasi solo l’opera di Jacopo Del Torre. (3) Vedi p. XVIII. (4) Vedi p. XXIII. (5) De Julio Carnico (nunc Zuglio in Carnis Forojuliensibus), diss. Joh. Jos. Liruti de Villafredda, in Misceli, varie operette, IV, Venezia, 1741, pp. 273-370 ; la nota premessa all’edizione dice che il piccolo trattato fu comunicato all’editore dal P. Basilio Asquini, a cui l’operetta è dedicata in data VII Id. Febr. 1740 ; osservo che in questa opera il contributo epigrafico è più ampio e tenuto in maggior considerazione; anzi soprattutto da p. 327 sono riportate numerose iscrizioni e si estende la lista delle famiglie rappresentate a Zuglio nell’antichità. — xxxi —