405 UD XXX III, Di Trento, dii Bosso secretano, di 26, hore 28, ricevute a dì 29 ditto. Per l’altre mie manditi un volume de scrilure. Heri inlesi che se refu-lava el parlilo proposlo per el superarbilro ; el iu-dice el comissari regi voieano protestar el parlirse Domai) li daremo 8, over 10 pelilion, qual domino Jacomo Florio le melo ad ordine. Da Roma, di l’orator Venier, di 25, ricevute a dì ultimo Zugno. Continuando el Pontefice in voler dar expeditlon a la causa dii matrimonio de Anglia, luni fo a di 23, in concisloro, fo principiato a lezer el processo, letura de hore 2 */», leli testimoni esaminali per la regina, per risolver le oposilion fatoli per lo excusator a nome di quel re, i qual testimoni sono spaglinoli et inglesi, i qual habilavano et liabitano in palazo dii re el de essa regina. El quanto a I’ articolo primo, che quando fo contralo matrimonio queli reali erauo in guera insieme, el ha provalo erano in guera ; al seeundo, che papa Julio non poteva far la dispensatoli, per esser el matrimonio di iure divino, el a questo hanno adulo tre eaxi, uno dii re de Portogaio padre di questo re presenle, qual hebbe do sorele el fu dispensato, el do altri seguite uno in Alemagna, P altro in Franza in persone notabile ; al terzo dii breve fece papa Julio a inslanzia dii re el de la regina, con la clausola che. dice se ben forsi la fusse sili conossula carnalmente dal fratelo, el dimostra por testimoni che il primo fratelo era inabile el impotente a poter usar con donne, el altri dicono che qu in lo questo re la tolse hebbe a dir haverla trovata vergine. Quarto cbe’l re non ha suplicà per la dispensa, olirà che 'I par |»er l i bolla etiam è comprobà per testimoni che il re feze la suplicalion a papa Julio. Ozi in concistorio fu finito di lezer il processo, qual è sta de 150 testimoni, poi il Pontefice con li reverendissimi cardinali deliberano che l'auditor Oipisichi fusse con li allri auditori de Ilota et logli el parer loro per ultimar el venir a la senlenlia, il Papa dimostra molto intento a quello el usasi gran diligeutia. Et P orator cesareo solitila avanti le vachautie se dagi la senleotia, le qual vacante principia a di 8 luio. Il reverendissimo Tor-non questa matina ussi de concistorio, dicesi per indisposilione, altri dice perchè non si volse trovar. Scrive haver parlato col reverendissimo Medici, qual li ha dillo haver parla al Papa, zerca li possessi d.Hi eie., el lo havia trovalo molto alterato, et se doleva la Signoria non li havia falò la compita ¡usti -lia in darli etiam quel de Treviso el Corfù. Et lui instando, pur Sua Santità disse non ne parlemo 40G più, et esso carlina! disse scriverti de questo al legato. Il cavalier Casal orator dii re anglico mi ha dillo el Pipa haver fato uno breve al suo re, dicendo era incorso in excomunication per non haver ubcdilo eie.; el rieomandà suo fratelo el protonolano Caxal, azió P babbi il possesso dii suo veseoado de Cividal di Bellun. Dii dito, di 26. Il reveren lissimo Cardinal Farnese mi mandò a chiamar liozi, dicendomi era sialo col Pontefice, qual era alteralo, et lo havia trovato in mala silisfalion, et scriveva a la Signoria nostra uno moto. Mi è sii falò intender lo episcopo de Faenza andato al re Christiantssimo ebbe ordine dii Papa, zerca lo aboccamento, et voria il principe Doria lo acompagnasse, al qual esso episcopo havia parlato. Ditto principe rispose meteva ad ordine luta l’armata per andar socorer Coron, scusandosi non lo poter far senza ordine di Cesare. El che’l Papa li havia dà commissione al prefato di Faenza dicesse al re che vedendo la forlez i de Niza in dillcullà saria bon questo abo-camenlo so facesse a Bologna, dove poiria venir Soa Maestà con 4000 fanti per guarda de la sua persona. XJnde io parlai al reverendissimo Farnese de questo; mi disse eri parlai al Papa dii soccorso de Coron che non si removesse l'armala dii Doria, el saria meio vedersi col re Christia-nissimo a Bologna, et nel parlar comprese che '1 Papa a questo assentino, dicendomi son collidilo quel illustrissimo Dominio intendi questo. Visitai poi Porator cesareo; mi disse che ’1 viceré di Napoli havia slreto ordine da Cesare di proveder a le cose di Coron. È ritorna la galia che fo manda per il Doria # Coron, la qual iolroeMn la città, scarieoe il lutto. Nura la pronlezu de queli capi el gente a difendersi ili caso che non li venga a mancar viluarie, di le qual haveano bisogno da 128 doi mexi in là. Manda letere di Spagna el di Lion di oratori nostri, le qual sono replicate. Dii Cardinal Farnese, di 25. Sotloscrilla : Deditissimus uti frater A. Cardinali de Farnesi. A tergo : Serenissimo Principe el domino uti fratri honorando domino Andrea« Grilli Duci Venetiarum. Et è in vulgar. Scrive haver parla al Ponlelice el falò bon olicio; ma per li possessi de Treviso et Corfù lo trovò iralo eie. Dii Rosso, da Trento, di ultimo, hore 10, ricevute a dì 2 ditto. Come hanno dato le peli-zion nostre, in le qual è slà incluse le cose dii Cardinal patriarca di Aquileia, di la comunità de Vicenza, conlra il signor de Bexen, dii comun di LUGLIO.