FERRO Flavius Satur[ninus cristiano, rappresentato anche sopra un bassorilievo da un individuo che tiene un chiodo sulla incudine e porta in alto la destra per battere (1) ; l’ignoto fabbro che pone la tomba a sè e ai liberti suoi con una stele (2) assai chiaramente scolpita, di cui è rimasto superstite solo il bassorilievo, che rappresenta un fabbro seduto sopra una sedia nell’atto di batter sull’incudine un pezzo di ferro che ha afferrato con una tenaglia ; dietro a lui un garzone attizza il fuoco nel fornello con un paio di mantici fissato ad uno scudo che lo difende dalle scintille ; a destra sono rappresentati prodotti ed arnesi fabbrili, molle, un martello, uno scalpello, o un lanciotto a mano, una serratura ; interessante rappresentazione tra le non molte che gli scavi ci hanno finora conservati (3). Non è escluso che si alluda a fabbri anche in altre iscrizioni in cui sono rappresentati arnesi che con un poco di sforzo si possono ricondurre ad arnesi fabbrili; tale sarebbe il caso della stele probabilmente del I sec. d. Cr., su cui è raffigurato forse uno scalpello o un manico e una serratura e che fu trovata alla Croccara (4). Lavoratore del piombo per i tubi dell’acquedotto della città sarebbe poi un Juvenal(is), schiavo forse del comune di Aquileia, il cui nome si legge sui tubi superstiti (5). (1) IL. V, 8580 = Gregorutti, Lapidi 653 con figura; (jummbrus in Jahrb. D. Arch. Inst. cit. 80, 119; Brusin, Guida 69 fig. 41. (2) Majon., Guida 56 n. 36 ; Costantini, Guida 91 fig. 74 ; Rostovzeff, Soc. a. econ. life 162; Gummerus, op. cit. 76, questi nota una scena analoga nelle catacombe di Domitilla; vedi ora anche Brusin, Guida 118 e fig. 71. (3) Vedi su tali rappresentazioni oltre il classico studio dello Jahn, Darstellungen antiken Reliefs welche sich auf Handwerk und Handelsverkehr beziehen in Ber. Ph. hist. kl. d. k. Sächs. Gesell, d. Wiss. 1861 ; Blümner, Techn. u. Termin, d. Gewerbe u. Künste IV, 206 e seg.; 250 e seg.; 364 e seg. ; Gall, Reliefs die sich auf den Stand und die Bechäjtigung des Verstorbenen beziehen, Progr. Florisdorfer Gymn. Wien, 1906-7 ; De Marchi, Mestieri, professioni, uffici nelle figurazioni sepolcrali della latinità pagana in Le antiche epigrafi di Milano 1917, 127 e seg.; Calderini, / metallurgici, in Saggi e studi, Milano, 1925, 44 e seg. ; Gummerus, op. cit. 75 e seg. (4) MCC. XXIII, 1897, 72 n. 53; Gummerus, op. cit. 76, 119; noto qui anche i fabbri liberti Licovi di Portus Liquentiae (Caorle) IL. V, 1958, pure raffigurati sulla stele funebre (cfr. Gummerus, op. cit. 82); potrebbero essere oriundi Aquileiesi ; vedi nelFAppendice III la lista delle famiglie Aquileiesi. (5) IL. V, 8117.,; Pais 1082,; Brusin, Guida 95 n. 21; la fotografia d> un complicato ordigno di piombo per condutture è data dal Brusin, Guida 49 fig. 26. — 315 —