»3 HDXXXIU, APRILE 94 ha inteso si fa allunatimi di zcule in la Morca, lutto redute verso dove è il sanzaco di la Morca, et che le galle armate a Conslaiitinopoli vieneno per recuperar Coron, i quali di Coron stanno con boli animo. La peste é pur i i la Morca, et li liabiamo leva la pratica. El proveditor de l'armada con 7 galle in questa mulina è partito per andar a Napoli di Romania. Da Corphil, di sier Nicolò da Ponte el do-tor et haylo et consieri, et sier Zuan Moro proveditor generai, di 4 Aprii, ricevute a di 30 dito. Come a li zorni passati liavendose eoo lettere doluto col marchese di la Tripalda di le faste, breganlini et fregate di la Cesarea Maestà che vanno a Coron, noviter è seguilo uno caso a uno corfuolo di Caseieri, el qual (tessendo col suo navi- lio a Cilria Scalosia di Coron di voler di domino llironimo di Mendoza governador zeneral di Coron per expedir alcune merze, sopravene una fusla cesarea di banchi 14, capitanio uno chiamalo Scliri-mia Peza di Brandizo, el qual prese dito uavilio el li tolse le robe per valuta di ducali 1500 et messe li marinari in ferri et menò esso navilio via. Il patron li protestò esser subdilo nostro, ma per questo non volse restituirli nulla, dicendo il proveditor Canal di 1* armala haverli tolto uno schiavo turco Emin di Coron qual ha via taglia ducali 1000 el svalizò il patron et toltoli li danari et vestimenti, lo mess in terra al Fano loco poco distante de qui et se aviò col navilio et fustj verso Bnndizo da quel castelan dal qual era sta armado, el dilo padrou ino quarto zorno vene qui a G>rfù mirandone il successo. Ila-biamo scrilo al capitanio Alarcon el al marchese di la Tripalda et quell agenti cesarci, dolend jsi di tal cossa, pregandoli facesse restituir el tolto, il qual patron è andato li con dille lettere, el questi cesarei usano mali modi. Scrivono la note passa è passa per questo canal Ire fusle over galeole cesaree con uno bregantin con danari che vanno io Coron. Per uno navilio puiese zonlo de qui habiamo come in Sicilia erano arivale tre nave venule di Napoli con cerio numero de fanti, li quali erano sta sbarcali li a Tre caxe, né si sa se siano per dimorar in Sicilia o condursi altrove, ma lenimo a odorano a Coron, perchè a li di passali se iolese come si doveaoo imbarcar 7 baodieredi fanti per Coroo, et di questo ue dessemo a viso. I)e li diti, di 6, riavute ut supra. È venuto uua fregala di Coron cxpedita da don Uirouinio di Meodoza governador di Coroo eoo lettere al casle-lao di Braodizo et a quel di Olraolo, dolendosi di la represaia fata da la fusla conira il nostro navilio di Caseieri, di che ne bavia liauto granitissimo dispiacer. Jtem, manda uno reporlo. Riporto di uno spagnolo nominato Alfonso Di- een, partito da Coron a ifè 28 de Mar so 1533. Che a Coron erano venule spie da Cavo Colona et quelli contorni, et haveaoo portato nova esser gionle a Milo 40 galle lurchesohe, le qual non se intende ancor a che effeclo siano ussite uè dove siao per condurse, che già pii) g’oroi veue al signor domino llironimo governa lor in Coroo per nome dii sanzaco di la Morea uno emiro che altre volle fu governador in Coron et fece ogni oflicio con soa signoria dimandando tregua a quelli di Coron, ma che loro non volseno acetar il partito, con dir ad esso nontio che non haveano ordine da la Cesarea Maestà di far (neve né da paluir cosa alcuna con turchi, agiongendo apresso che vulcano al tulio quando ben Osare fusso di altro animo, elio però non oredeano conservar Coron et manlenirlo come quelli che lo haveano con lo forze loro virilmeulo aqoistato ; che de grani, vini et altre vituarie quelli da Coron slavano hora bene fomiti, et ne haveano copia grande; che inanzi al partir do lui relalor da Coron era piotila de li una nave di Otranlo carica di Tormenti, et clic fra brevi giorni si (spoetavano etiam 4 altre nave sopra le qual sono sla imbarcali a Napoli 7 bandiere do fanti che si mandano al loco predilo; che a Misera si trovava il sanzaco de la Morea con zcrca 1000 turchi. Apresso disse el divulgarsi che altri 7 sanzaclii sono per vegnir con gente a la recuperal.on di Coron, ma che quelli di la terra hessemlo ottimamente provisli di luto quel fa loro bisogno de nulla dubitano; che ne le aque di Coron vi sono za da 15 tra fusle, breganline et fregale cesar«' et per iornata ne vanno sopra giungendo di le altre; che noi borgo di Coron olirà li coronei vi era concorso grandissimo numero de albanesi che di continuo el da per loro el insieme con li spagnoli vanno rubando el depredati !o per quelli loci rirrumvicitii, con inferir a turchi molli danni. Dii ditto, di 9, ricevute ut supra. Come domino llironimo di Mendoza governador a Coron havea scritto al Zanle et a la Zefalo* nia che quelli tulli che erano sia banditi per il prò*