BELENO restando e intiero il valore dell’asserzione di Tertulliano, conviene rivolgersi alla etimologia: gli studiosi sono concordi nel vedere in Beleno un nome celtico (1), che avrebbe conferma nell’esistenza di altri nomi propri celtici quali Belenius, Belisama, Belenatensis, Belestis, Belestus e così via, che si trovano sparsi in territorio celtico e che hanno evidenti parentele fra loro (2) ; Beleno perciò sarebbe un prodotto religioso Norico di provenienza celtica, e con ciò sarebbe allora spiegata anche l’allusione di Ausonio e giustificata la possibile esistenza a Burdigala di un tempio dedicato a un dio di questo nome (3). Che se mi sono convinto dell’origine celtica del culto di Beleno, attraverso il Norico, come s’è detto, ad esclusione, fino a prova contraria, di ogni altra etimologia di tal nome (4), ciò non significa che io sia disposto ad accettare qualunque ipotesi consideri gallico il culto e quindi le popolazioni che avrebbero abitato il Friuli meridionale avanti i Romani, chè tutti sanno con quante cautele si debbano avanzare le ipotesi in questa materia. Continuo perciò a ritenere che culti antichissimi i Romani possono aver trovato nella pianura Friulana, affidati alla scarsa popolazione preesistente, e tra questi culti era forse anche quello di Beleno, ma non mi induco a ritenere per questo e solo per questo che Celtiche senz’altro dovessero essere tali popolazioni. Indipendentemente poi dalle origini è certo che il dio Beleno, gratificato, come s’è visto, dell’epiteto di Augustus in età imperiale, venne identificato con divinità occidentali e oltre un breve (1) D’Arbois de Jubainvìlle, in Rev. Arch. s. Il, vol. XXV, 1873, 197; Stokes, in Rev. celi. XI, 443 ; Holder, Aliceli. Sprachschatz I, 370 e seg.; PW. Ili, 199 (Ihm); Th.es. ling. lat. s. v. Belenus (Ihm); Walde, Lat. Etymol. Wörterbuch2 271 (fanum); Dottin, Anciens peuples del’Europe 200; Manuel2, Parigi 1915, 308; La langue gauloise, Parigi 1920, 232; il significato sarebbe « splendente, luminoso ». (2) Per questi nomi basta vedere D’ Arbois de Jubainvìlle, op. cit. 198 (soprattutto per Belisama)-, Holder, op. cit. s. v. e Thes. ling. lai s. v. cita alcuni di questi, ed altri Ihm, in PW. Ili, 201. (3) Sulla confusione che fa Ausonio fra aedituus e gutnater nella citazione allusiva ai druidi in Profess. V, 7 ; XI, 24, cfr. Dottin, Manuel2 365 e le citazioni a cui rimanda. (4) Con ciò intendo rifiutare senz’altro la strana costruzione innalzata dal von Ritter, in MCC. XV, 1889, 246 (Belenus und sein muthmasslischer Cultus), dove sostiene l’ipotesi orientale del culto di Beleno dai baal semitici, e la mette in relazione col commercio dell’ambra. — 109 —