MAGNA MATER siamo circa i particolari del culto asiatico della Magna Mater in Aquileia, che è attestato soltanto da due iscrizioni : 1 = IL. V, 795 a p. 1023 = IL. V, 934 - Beligna, fondo Fechtig « M(atri) M(agnae) D(eum) =■>____]a Secundin[a ™ pr[o salute] ... [c]oniugis pient[issimi], che è militare di una coorte urbana e che ebbe altre cariche militari. 2 ■= IL. V, 796 p. 1025 = Dessau 4102 m M(atri) D(eum) M(agnae) Ce- reriae ■« Fruticia Thymele M. Statini Dori mm v. s. 11 modo abbreviatissimo di designare la dea, e la presenza di cinque grandi lastre di pietra con rozzi bassorilievi, allusivi alla leggenda della Magna Mater (1), metope forse di un edificio sacro, ci inducono a ritenere che in Aquileia esistesse un tale tempio speciale, forse verso la Beligna, tempio nel quale si svolgevano le operazioni dello speciale suo rituale. A tale tempio dovrebbe allora ricollegarsi anche il culto di Attis (2), se ne avessimo tracce sicure in Aquileia, e non trovassimo invece più stretti rapporti fra Attis e Cautes (3), e quindi Mitra, come diremo fra poco (4). I dedicanti alla Magna Mater in Aquileia sono donne, come donne sono i cultori della Bona dea; nel primo caso però può trattarsi della occasionale conservazione di due dediche femminili. Si noti poi che una è fatta per la salvezza di un soldato, marito delle postulanti ; il che potrebbe far pensare, in contraddizione con le conclusioni del Toutain (5) che l’elemento militare, non quello commerciale, avesse parte nel culto della Magna Mater, almeno ad Aquileia. Si deve aggiungere la presenza ad Aquileia (1) Majonica, Guida 20. Tra le rappresentazioni è stata osservata quella di una tiara sacerdotale con l’arpione proprio del culto di Saturno ; un veliero (per il trasporto da Pessinunte ?) ; la quadriga del dio Sole ; una leonessa ferita, ecc. Esiste poi una statuetta, replica però di un tipo greco forse di Demeter, per la quale vedi Majonica, Guida 78, 91. (2) Se il rilievo votivo ora al Museo Civico di Venezia che rappresenta Attis e la Magna Mater provenisse veramente da Aquileia, come si dubita, avremmo in esso l’unica prova sicura di un culto Aquileiese di Attis in unione alla Magna Mater: Duschke, Antike Bildwerke in Ober-italien V, 116 n. 297. Si noti che il culto di Attis non è quasi affatto diffuso nell’Italia superiore. (3) Rapporti anche furono fra Attis e Silvano ; cfr. p. es. IL. VI, 641 : Silvano dendrophoro ; Waltzing, Corp. prof. I, 251. (4) Per Attepapa v. s. Fonio. (5) Toutain, Cultes pdiens li, 101 e seg.; cfr. 116. — 123 —