ASSEDIO DI MASSIMINO diede ordine alle legioni più fide della Pannonia (t*? tSv ílxtóvwv ^áXayya«) di affrettare il cammino, distaccandosi dal resto dell’esercito, e di lanciarsi sull’ Italia (t¿ èv Ttxkix ^wpt'x irpoxxTa-Xa[3siv). Arrivato ai confini (sìuot*? toì? opón;, Vili, 1) Massimino mandò innanzi spie per vedere se gli fossero tesi agguati nelle valli o nelle foreste ; quindi giunto di nuovo in piano, dispone le schiere in modo di meglio salvaguardarsi da ogni sorpresa ; tra l’altro aveva con sè i frombolieri Mauros! (1), gli arcieri orientali e gran quantità di cavalieri Germani da opporre ai maggiori pericoli. Giungono così, dopo aver attraversato la pianura, alla prima città d’Italia, che i vicini chiamano 'HjaXv ; essa giace sulla parte più alta della pianura proprio ai piedi delle Alpi (¿resatyiixv itpfiTYi ’IrxXixi ’/ìv xaXoOffiv ‘Hfxàv oí Èm^Mptoi • 7ipó)csiTai Sè aurn ¿-’ axpoTáru tcsSíw, iSpujjtivv) -pò r?i? Ù7rtopsix? t<3v ’'AXtcmv). La vita Maxim. 21 riduce questo racconto a poche parole, ma tali che appaiono il riassunto di quelle di Erodiano : acrior denique in Iialiam ingressus est. Ubi cum comperisset Maximum contra se missum, vehementius saeviens quadrato agmine Hemonam venit. Se ne deduce che i confini d’Italia erano per Erodiano e per l’autore della vita Maximini al di là di Emona (2). Erodiano continua dicendo che le spie e le avanguardie la trovano vuota di abitanti e di vettovaglie, perchè gli abitanti avevano bruciato e distrutto tutto quanto potesse servire, vuoi per gli uomini vuoi per i cavalli ; Massimino se ne rallegra perchè gli pare indizio che i nemici non resistono, mentre l’esercito si duole di dover subire più duri disagi. Qui la vita di Massimino (21) si indugia con maggiore attenzione, per insistere sopra il malcontento che comincia a serpeggiare nell’esercito e che darà poi quelle conseguenze che si vedranno, mentre Massimino stoltamente già si rallegra vedendo Emona deserta, come se tutto il paese fosse ormai sottomesso (3). L’esercito pertanto si appresta al passaggio delle Alpi, evidentemente per la strada della Selva Piro : segue una nuova descrizione delle Alpi presentate anche più terribili di quanto Erodiano (1) Cfr. Zon., XII, 16: Maupouuiou; i/oiw asS’ lai/rou. (2) Cantarelli, La diocesi ttaliciana, in Stud. e doc. XXII, 1901, 106, non ha posto il problema dei confini orientali della diocesi. (3) Prima aveva detto che i provinciales avevano deciso, sublatis omnibus quae victum praebere possent, di ritirarsi inter civitates, ut Maximinus cum exercitu fame urgeretur; ma non s’accorge che proprio Emona aveva certamente seguito altro consiglio, cioè di abbandonare la città. — 53 —