CAPITOLO I - LA STORIA ¡1 momento finale di Aquileia romana ; quindi innanzi essa risorgerà in parte, per vicende che non ho la competenza di discutere, intorno al suo patriarcato, in opposizione anche a quello di Grado (1), iniziando ancora una seconda vita, che scrisse pure qualche pagina non ingloriosa di storia e che soprattutto innalzò la meravigliosa basilica, tutrice essa stessa di marmi e di bellezze romane e superstite intangibile e intatta fra la malaria e l’abbandono della infelice città. Che se qualcuno volesse domandarsi se è possibile e desiderabile che risorga ancora una moderna Aquileia nella luce del-P Italia nuova, io credo che difficilmente sapremmo rispondere in senso affermativo, perchè occorrerebbe che le condizioni che hanno presieduto alla sua fondazione ritrovassero ragione di risorgere e di affermarsi. Se non che, meglio riflettendo, potremmo forse concludere che Aquileia è già ormai risorta anche per noi, nel largo respiro delle sue campagne a specchio dei suoi canali lenti e silenziosi, perchè essa vive veramente e rivive come la città del ricordo, e perchè essa conserva all’ombra della basilica cristiana e fra le memorie romane le tombe degli eroi nuovissimi e il culto della patria italiana. (1) Vedi tra gli ultimi scritti Paschini, in Mem. Stor. Forog. Vili, 1912, 233; IX, 1913, 1 e Lanzoni, Le diocesi d’Italia 11, 875 e seg. ; le condizioni di abitabilità della regione cominciavano però ad essere difficili, come dice Paolo Diac., Hist. Rom. VI, 51.