BELENO grafi tale loro qualità, come l’Altinate del n. 13, il Vercellese del n. 15, il Romano del n. 51. Un’osservazione che non va dimenticata è questa, che cioè in due soli casi fra tanti (nn. 34, 76) si ha la certezza di donne che prestano culto a Beleno. La presenza di adoratori forestieri in Aquileia, che sciolgono voto a Beleno, ci conduce a considerare subito il problema della eventuale esistenza di adoratori anche fuori della città : premetto che mi pare un fatto incontrovertibile che un tempio di Beleno esistesse a Julium Carnicum (iscr. n. 68), e che un altro tempio esistesse al medesimo dio a Burdigala secondo le attestazioni di Ausonio vedute di sopra, e che a me pare possano e debbano avere piena autorità e significato « letterale », cioè che non alludano, come taluno suppone (1), a un semplice tempio di Apollo. La presenza inoltre di un’ iscrizione di Beleno nel Norico (iscr. n. 72) appoggiata dall’esistenza pure nel Norico di una dea Belestis Augusta (cfr. p. 102, n. 3) (2), confortata dall’asserzione, già vista, di Tertulliano che Beleno sia divinità Norica, ci impedisce di rifiutare l’ipotesi che pure nel Norico fosse una delle sedi del culto di Beleno. Anche perciò se si vogliano ridurre ad Aquileiesi o ricollegare al centro Aquileiese le iscrizioni di Beleno che provengono da Verona, da Aitino, da Concordia, da Rimini, da Roma, da Tivoli, da Marsiglia, resta in ogni modo impossibile riportare senz’altro ad Aquileia le attestazioni che riguardano il culto di Beleno a Zuglio, a Burdigala, e nel Norico, cioè in località non solo del medesimo Friuli, ma anche assai lontano, ad oriente e ad occidente, da Aquileia. Che se Aquileia fosse stata non colonia Romana ben nota a noi fin dalle sue origini, ma città assai antica, avremmo potuto supporre che un suo culto locale molto remoto fosse riuscito attraverso vicende di fortuna a giungere vicino e lontano coi mezzi consueti di diffusione delle fedi e dei culti nell'antichità. L’ipotesi perciò unica possibile è che Beleno rappresenti un dio che i Romani trovarono adorato nel luogo di Aquileia, e che essi secondo il loro costume, rispettarono e venerarono, sicché il culto di esso, identificato poi con Apollo, anziché perdere di valore alla (1) 11 Mommsen, IL. V, p. 84, il Wissowa in Roscher, Lexicon 1, 756, e in Relig. d. Römer* 297 n. 6 stanno per questa ipotesi; 1’Ihm in PW. Ili 201, dà valore pieno alle parole di Ausonio. (2) Non è necessario l’accostamento ad Afrodite BeXtixi/r) o BtXtariyri come fa lo Steuding in Roscher, Lexicon 1, 756-7. — 107 —