CAPITOLO I - LA STORIA e delle Giulie, perchè nella pianura che si apriva ai piedi delle Occidentali e Centrali sapevano di trovare ormai una salda e organizzata resistenza romana. Ed è quanto fece appunto, secondo ci racconta Livio, un gruppo di Galli Transalpini nel 186a (1), i quali passati nella Venezia per una via prima ignota occuparono un territorio non lungi da quello che fu poi Aquileia e vi iniziarono la costruzione di una città. È chiaro però che Roma non poteva ormai trascurare un episodio a cui qualche decennio innanzi non avrebbe saputo come provvedere e che forse avrebbe anche ignorato; essa evidentemente aveva interesse a riacquistare l’antico prestigio perduto in quelle regioni e a svilupparvi anzi metodicamente la politica già iniziata nel resto dell’ Italia superiore (2). La quale politica consistette, come si disse, nel romanizzare la pianura del Po, dove nel 190a furono rafforzate con nuovi coloni Cremona e Piacenza, nel 189a fu fondata Bononia, mentre nel 183a, cioè, come si dirà, quasi contemporaneamente ad Aquileia furono dedotte Mutina e Parma, mentre già dal 187a era stata tracciata la via Flaminia da Arretium ad Ariminum e la Emilia da Ariminum a Placentia (3), e quando già il lavoro di bonifica era in parecchie regioni molto avanzato. (1 ) Liv., XXXIX, 22, 6 ; 45, 6. — Sulle vicende che precedettero e accompagnarono la fondazione di Aquileia e sulla fondazione stessa vedi oltre il De Sanctis, St. Rom. IV, 428 e seg., Czörnig, Das römische Aquileia, in Mitt. k. k. Oeogr. Geseiisch. 1869, 129-144, 193-195; Mommsen in IL. V, 1 ; Majonica, Aquileia zur Römerzeit, Qorizia 1881 (particolarmente notevole); Pervanoglu, Aquileia prima dei Romani, ln Arch. Tr. V, 1879, 408; Kandler in Arch. Tr. XVI, 1919-20, 29 e seg.: Hülsen in PW. II, 318 e seg. ; Brusin, L’origine e la fondazione di Aquileia in XXI Centen. d. fond. di .4., 19 e seg. ; Pais, Serie cronologica delle colonie romane e latine, in Menu Acc. Lincei S. V, vol. XVII, 1923, 345-46. — Cito qui una prima ed unica volta i brevi riassunti del Majonica in Le Nuove Pagine I, 1907, 49-66, 70-78; del Paschini in Mem. Stor. Forog. VII, 1911, 177 e seg.; del Costantini, Aquileia e Grado, Milano 1916, 5 e seg. e del Cartelliera in Phil. Suppl. XV11I, 1, 1926, 16 e seg. L’opuscolo del Traversa, Aquileia in der Vergangenheit etc., Gorizia 1913, non va citato che per dire che ha molti errori, cfr. For. fui. Ili, 1913, 375-377. Per la critica di Livio come fonte per questa parte oltre il classico libro del Nissen, Unters, über die Quellen d. IV u. V Dekade des Livius, Berlino 1863, vedi il Kahrstedt, Die Annalistik von Livius Bücher XXXI-XL, Vorschläge und Versuche, Berlin 1913, e Klotz, in Hermes 1915, 481-536. (2). Pais, Dalle guerre Puniche a Cesare Augusto II, 580 e seg. (3) Vell. Paterc., I, 15, 2: cfr. Pais, op. cit. II, 702 e seg. — 6 —