CAPITOLO I - LA STORIA mento dell’importanza di Aquileia. La nuova suddivisione infatti dell’impero, stabilendo a Sirmio il centro di difesa e di governo dei paesi danubiani e collegandoli alla Balcania, e ponendo a Me-diolanum il centro e il governo d’Italia, portava come naturale conseguenza il richiamo verso ciascuna di queste due località da una parte dell’ interesse e delle forze italiane, dall’altra della difesa e dell’organizzazione dei paesi danubiani. Per converso l’unione della Rezia alla amministrazione d’Italia rese il valico del Brennero militarmente e amministrativamente più importante che i valichi delle Alpi orientali. Fatti perciò autonomi nel progetto Dioclezianeo l’Italia e l’Illirico, si stabiliva tra la provincia della Venezia e dell’ Istria e le province contermini del Norico e della Dalmazia un confine che non era solo di diocesi a diocesi, ma quasi di stato a stato. Riservandoci di esporre più ampiamente i caratteri della provincia a cui Aquileia appartenne nel capitolo dedicato agli ordinamenti civili, basterà che ricordiamo come nel suo distretto Aquileia continuasse ad avere importanza quale sede anche di alti funzionari deH’amministrazione (1). Durante il periodo del governo di Massimiliano e di Diocleziano, se ebbero minore importanza per Aquileia gli avvenimenti esterni come le guerre di Massimiano al Danubio, e poi quelle di Oalerio, dovettero, in grazia dell’accresciuta importanza della dignità e delle prerogative imperiali, apportare maggiori conseguenze le visite degli imperatori. Ad Aquileia esse ci hanno lasciato ricordo in due forme caratteristiche ; cioè nelle tradizioni delle persecuzioni cristiane e nella epigrafia onorifica e sacra. È noto che le fonti degli atti dei Martiri Aquileiesi (2) sono tra le meno sicure e le più confuse che si conoscano, sicché le conclusioni che se ne possono trarre vanno considerate più in quanto appaiono indici di una situazione, che in quanto riproducano realtà storicamente accertate. Per quanto riguarda l’età di Diocleziano la tradizione riferisce ad essa il martirio di Canzio, Canziano e Canzianilla (3) e racconta che sarebbe avvenuto per (1) PW. V, 727; cfr. a questo proposito l’ordinamento quale appare nella Notitia dignit. occ. che, come è noto, risale in parte all’età di Diocleziano ; ma anche di questo sarà detto nel capitolo degli ordinamenti civili. (2) Tillemont, Mémoires pour servir à l’hist. éccles. des six prem. siècles V, art. 55 n. LXI, pp. 140, 637. (3) A eia SS. VII, 420; Ven. Fort., Vita Martini IV, 656 e seg. ; cfr. Allard, Hist. de persec. IV2, 22-24 ; Paschini, La chiesa Aquileiese, Udine — 66 —