CAPITOLO I - LA STORIA (e qui la fonte è ancora Livio) (1), partendo da Aquileia, già base d’operazione, come si vede, delle imprese d’oriente, pone il campo ad lacum Tintavi, mentre il duumviro navale Aulo Furio, che aveva avuto in custodia il litorale da Ancona ad Aquileia, incrociava lungo la costa (2). Occorre qui appena ricordare lo sbarco dei Romani in un porto del litorale che secondo alcuni è lo stesso piccolo porto di Sistiana presso le foci del Timavo (3), secondo altri è il porto di Muggia, e il procedere del console e delle legioni per la via costiera del Carso fino a 5 miglia da Muggia nell’ interno, la sconfitta romana e la conseguente immediata riabilitazione. Basti avvertire che alle vicende di questa prima campagna Aquileia dovette intensamente partecipare, anche perchè, se le sorti fossero state sfavorevoli ai Romani, essa avrebbe dovuto per la prima sopportarne conseguenze assai gravi. Ne è prova l’episodio narrato da Livio (4), per questo rispetto, assai significativo: due Aquileiesi, Qneo e Lucio Gavillio Novello (5), venuti con rifornimenti al campo romano nella località che s’è detto, incappano negli Istri, che da poco l’avevano occupato ; abbandonati i bagagli fuggono ad Aquileia e vi spargono l’annuncio che i Romani sono stati sconfitti ; quindi confusione e terrore. Da Roma parte l’ordine che nuove milizie si concentrino ad Ariminum e nel Veneto per la riscossa e il console Marco Giunio Bruto passa da! territorio Ligure ad Aquileia; ivi giunto la trova rassicurata dall’annuncio dei nuovi successi di Aulo Manlio Vulsone ; l’abbandona subito per recarsi incontro al collega e ritorna con le legioni a svernare (inverno 178-1773) (6). L’anno seguente (177a) da Aquileia partirono a primavera M. Giunio Bruto e A. Manlio Vulsone diretti con le loro legioni a finire la guerra degli Istri e sopraggiunge poco dopo il nuovo console C. Claudio Pulcro inviato a (1) Liv., XLI, 1. (2) Rimando in generale al racconto del De Sanctis, St. Roitt. IV, 430-435. Cfr. Kandler in Arch. Tr. XXXVI, 1919-20, 32. (3) Per es. Tamaro in NS. 1925, 8. (4) XLI, 5 ; la viva partecipazione di Roma a questa guerra la si può dedurre anche dal fatto che Ennio vi dedicò tutto il libro XVI degli Annales ; vedi Schanz, Oesch. ròm. Lit? 1, 115 e seg. Per il racconto degli avvenimenti che seguono vedi anche Oberziner. Le guerre d’Augusto 195 e seg. (5) La famiglia dei Gavilli è veramente caratteristica di Aquileia : vedi IL. V, 1052, 1126, 1234, 1235; rimando al capitolo sulle famiglie Aquileiesi. (6) Liv., XLI, 5, 10. — 20 -