DISPERSIONE DEL MATERIALE AQUILEIESE dalla dichiarazione di Giordane (1), che la distruzione di Attila lasciò appena tanto da potere riconoscere le tracce dell’antica città, che già gli antichi procedettero a rifacimenti e a mutilazioni dei monumenti di Aquileia, come ha mostrato il Majonica con materiali superstiti e come del resto risulta dagli scavi stessi ; anche qui infatti, sull’esempio di altre città, talvolta si usarono materiali di edifici o monumenti distrutti per riattarne di nuovi (2). L’occasione del resto di improvvisi ed imprevisti assedi, quale fu quello di Massimino, per dichiarazione degli storici antichi stessi, può avere dato occasione a siffatte profanazioni. Durante i secoli di mezzo la sistematica rapina Aquileiese procedette con costanza degna veramente di miglior causa ; ed il lamento di Paolino di Aquileia, così spesso ripetuto (3), è pur sempre significativo : térras, per omnes circumquaqtie venderis | nec ipsis in te sepultis requies; \ proiciuntur pro venali mar more | corpora tumbis (4). Più tardi si ripete l’attestazione di una cronaca anonima (5) che asserisce come per secoli e secoli si attingesse ai marmi di Aquileia per le costruzioni delle città e dei monumenti anche molto lontani ; ed è notorio come tra l’altro Eracleia (6) ed Equilio (7), oltre naturalmente Venezia, si sono ampiamente giovate di materiale tratto da Aquileia (8). A dare un’ idea del resto della strana mescolanza di codesto materiale antico tra le varie città superstiti, basti ricordare la singolare scoperta fatta recentemente dal Brusin a Grado (9), di una iscrizione che, malgrado la gran copia di pietre aquileiesi, proviene sicuramente da Aitino (10). (1) Goth. 42: gli Unni vix eius vestigio ut appareant reliquerunt. (2) Majonica, in Festschrift Hirschfeld 360: segnala un’iscrizione inedita scoperta nel dicembre 1902 di un certo C. Vitullius Priscus, sotto la quale si legge: exacisclatum restituii. (3) Lo cita il Majonica in Festschrift Hirschfeld 360 ed il Brusin in Atti Io Congresso Studi Romani I, 202. (4) Versus de destructione Aquilegiae vs. 73 e seg. ; e prima aveva detto : vs. 61 e seg. : quo prius eras civitas nobilium, nunc, heu, facta es rustie orum speleum; \ urbs eras regum; pauperum tugurium \ per manes modo. (5) Cfr. Caprin, Lagune di Grado 34. (6) P. es. IL. V, 865, 827. (7) P. es. IL. V, 825, 952,2160; cfr. Gregorutti in Arch. Tr. XII, 1868, 204. (8) Ancora nel 1844, malgrado la campagna del Zandonati e del Pi-rona, come ho detto, pare che la costruzione della cattedrale di Terzo sia stata fatta tutta a spese delle pietre di Aquileia; cfr. Brusin, Guida 79. (9) NS. 1928, 283 e seg. (10) La dispersione di materiale archeologico del resto dalle città an- — lxxvii —