CASE PRIVATE della casa delle martiri Tecla, Erasma, Eufemia e Dorotea (1), casa turrita, tanto che, come è noto, l’uccisore delle martiri ne scaglia i cadaveri dalla torre in cui le aveva fatte rinchiudere e in cui le aveva uccise ; e la tradizione di Dugna che pare veramente abitare una casa assai alta protesa sulla corrente del Natisone, come già ho ricordato (2). AU’infuori di questi cenni, sui quali non abbiamo la certezza che il nostro giudizio possa avere base troppo sicura, resta la menzione epigrafica di un unico edificio privato, cioè di quello di un certo M. Antonius Valens (3), che dichiara di aver lasciato in eredità ai suoi liberti una casa in città con l’obbligo di non alienarla, ma di devolverne le entrate a scopi particolari. Gli scavi poi hanno messo in luce qua e là residui di edifici, che molto probabilmente sono di proprietà privata ; i pavimenti a mosaico pare che siano una particolarità di tali edifici in Aquileia (4). Attualmente si potrebbe redigere una piccola lista di tali edifici che si spera possa, quando che sia, venire continuata ed aumentata : segnalo anzitutto il gruppo di edifici con tracce di strade che fu trovato nella parte meridionale del giardino Ritter a Monastero (5), quindi l’edificio presso la Basilica, da cui venne il mosaico dell’asaraton e del così detto Ratto d’Europa nel 1860 circa (6), e noto poi gli edifici ai quali appartennero i mosaici studiati anche recentemente dal Brusin nel fondo Vignuda (Part. cat. 508) del I secolo, del fondo Goat (Part. cat. 509) pure del I secolo, i mosaici Romani che si trovano nel sottosuolo del mosaico Teodoriano del campanile, il mosaico del fondo Cossar (Part. cat. 598, 2) a nord del Capitolo, rifatto forse nel medesimo secolo con altro mosaico, che potrebbe essere anche di un edificio pubblico, il mosaico in bianco e nero scoperto in un fondo Ritter di Monastero (Part. cat. 397, 6), che ricorda motivi del mosaico Teodoriano, finalmente i pavimenti di una stanza e di un corridoio, scoperti parzialmente nel 1920-21 nel fondo Comelli, colla prova di tre successivi rifacimenti e un frammento di ornamentazione pittorica (1) Acta SS., Sept. I, 607 n. 4. (2) Paolo Diac., Hist. rom. XIV, 9. (3) IL. V, 8208 = Dessau 3980 : domum meam in qua multos annos habitavi. (4) NS. 1927, 263-77 ; cfr. Le vie d’Italia XXXIV, 1928, 827 e seg. (5) Vedi Jahn in Denkschr. Ak. Wien. XIX, 1870, 52 e seg. (6) Majonica, Fundkarte 42-43. — cxxm —