l’assedio DI MASSIMINO alla resistenza, l’accenno alla protezione di Beleno, con l’aggiunta relativa alla giustificazione dei soldati di Massimino dopo la sconfitta, si trovano pure nella vita dei Massimini (22) (1). Noto subito che la resistenza della città appare dunque organizzata come resistenza di borghesi contro l’elemento militare, il che è notevole come indizio non unico di un momento caratteristico nei rapporti fra le classi sociali dell’ impero (2). Segue Erodiano ad esporre che Massimino infiammato d’ira, affretta la marcia verso la città, ma giunto al fiume a 12 miglia da essa lo trova gonfio per lo scioglimento delle nevi, mentre il ponte costruito dagli imperatori precedenti è già stato rotto dagli Aquileiesi ; nessuna possibilità di passaggio, anzi alcuni Germani, che ne avevano fatto il tentativo, erano annegati miseramente. Accampatosi perciò sulla riva del fiume, Massimino pensava come risolvere il grave problema, quando alcuni ts^vìtxi lo avvertono della possibilità di tentare con sicurezza il passaggio servendosi di certe botti di legno sparse ovunque pei campi. Il tentativo riesce, si passa, si distruggono campi e sobborghi della città, si costruiscono macchine nuove e si tenta subito l’assalto. A tutta la lunga descrizione di Erodiano corrispondono nella vita Maximini poche righe : ponte itaque cuppis facto, Maximinus fluvium transivit, et de proximo Aquileiam obsidere coepit, con che si accentua la contraddizione dell’epitomatore, il quale non si è accorto che solo quando si fosse parlato di un fiume ingrossato all’avvicinarsi dell’intiero esercito per le nevi disciolte, si poteva giustificare il primo tentativo di assalto abortito e la costruzione tardiva del ponte (3). Che il ponte fosse all' Isonzo, cioè circa al (1) Osservo che l’autore ha imaginato all’ inizio del capitolo che già Massimino assediasse la città: cum igitur frustra obsideret Aquileiam Maximinus ; mentre poche righe oltre, descritto l’episodio dell’ ambasceria, riprende a dire che allora solo de proximo Aquileiam obsidere coepit e narra del passaggio del fiume; evidentemente egli confonde due diverse versioni, come forse fa anche Erodiano. (2) Rostovzeff, The social and economie History of thè Roman Empire, 403. (3) In questa parte del capitolo IV Erodiano cerca di giustificare la ostinazione di Massimino nell’ assalire la città prima di proseguire per Roma con ragioni esclusivamente morali ; in effetto le ragioni pratiche sono troppo evidenti perchè ci sia bisogno di insistere ; basti pensare che Aquileia poteva, facilitando lo sbarco di un contingente di uomini, prendere alle spalle l’esercito di Massimino, quando fosse avviato verso occidente. — 55 -