FAMIGLIA AQUILEIESE Siamo così condotti naturalmente a prendere in considerazione nel suo complesso e nelle sue caratteristiche, la famiglia Aquileiese, alla conoscenza della quale portano contributi notevoli, circa 800 iscrizioni, quasi tutte dei primi secoli d. Cr. Se non che, anche qui è d’uopo avvertire che codesto materiale, va per il fine che ora mi propongo, considerato con la massima cautela. Si tratta infatti, quasi sempre, di iscrizioni funebri e rade volte di iscrizioni votive, spesso le une e le altre mutile o reticenti. Le funebri ci rivelano però solo i morti della famiglia e lasciano spesso ancora sottaciuti i nomi di tutti i superstiti a costituire altra parte, talora la maggiore, della famiglia ; inoltre è supponibile che spesso si troveranno indicate nell’ epigrafe le persone più importanti tra quelle defunte, oppure quelle la cui dipartita fece maggiore impressione, o che lasciò maggiore rimpianto tra i superstiti. Ben diversamente le schede di censimento superstiti dall’ antichità, ci consentono di studiare altrove la composizione della famiglia antica (1). L’epigrafe funebre d’altra parte, indicandoci spesso il nome di chi ha costruito la tomba per sè ed i suoi, o in altri termini di chi ha versato la somma utile per l’acquisto del terreno e la fabbricazione della tomba, ci darà utili chiarimenti intorno al predominio finanziario di uno della famiglia, in confronto della famiglia e delle sue derivazioni. Ciò premesso converrà considerare le indicazioni, che si ricaveranno dalle epigrafi (2), come semplici designazioni senza alcun valore definitivo, ma tuttavia utili per completare il quadro della vita Aquileiese e per fornire elementi a quelle conclusioni più generali che il confronto con altri centri potrebbero consentire. Le iscrizioni funebri superstiti non si estendono generalmente ed abbracciare più che due generazioni della famiglia (3) ; i casi in cui sia possibile raggiungere tre o quattro generazioni, sono rari e vai la pena di considerarli. (1) Cfr. p. es. il mio studio su La composizione della famiglia secondo le schede di censimento dell’Egitto romano, Milano, 1923. (2) Gli autori non ci danno notizie della famiglia Aquileiese : solo in una epistola di S. Leone I al vescovo Niceta del 21 marzo 458, dove si accenna ai disordini provocati nelle famiglie per le dispersioni avvenute in causa delle invasioni degli Unni (ep. CL1X in Kehr, Reg. Pont. Rom. VII, 1, p. 20 n. 7). (3) Le medesime persone sono raramente indicate in più di un’ epigrafe Aquileiese : cito alcuni casi : IL. V, 1251 = Pais 255 ; IL. V, 827 = 832 = 833; IL. V, 763 = 764; Pais 244 = 1188; IL.V, 757 — 758; IL. V, 755 = 776 = 8218 = 8307. — 371 —