TABERNAE - SUBURBIO miliario VI via Gemina euntibus ab Aquileia parte. Negli Atti dei martiri vediamo poi nominati i campi posseduti dai santi Canzio, Canziano e Canzianilla nei dintorni di Aquileia (1), proprietà dunque di nobili romani quali erano i tre nominati ; e luoghi fuori della città elessero, nauseati della vita che si conduceva ad Aquileia, Felice e Fortunato a loro domicilio in tabernáculo.....de vicino loco non longe ab hac civitate (2), dove la consuetudine cum feris era preferibile a quella con uomini. Altri Atti di martiri ricordano una possessio ad saltus vicino al mare, dove approda il cadavere di san Orisogono ed è raccolto da san Zoilo e d’onde è recato alla casetta, dove Zoilo abita con le vergini Agape, Chionia ed Irene ; a tale casa fuori della città verso il mare giunge, a visitare le fanciulle, santa Anastasia, che poi, dopo aver passato con loro la notte, rursus ad urbem Aqui-leiensium pergit (3). Tale possessio ad saltus mi fa nascere il pensiero che si possa accostare a quei boschi forse verso il mare, che pare richiamino con fondamento alle pinete costiere da Ravenna fino ad Aquileia, che ci hanno detto gli studiosi di geografia fisica probabilmente esistettero per tutto il litorale, e quindi mi fanno riflettere ad una iscrizione Aquileiese nella quale si nominano saltus publici in opposizione ad un privatus agellus (4) e insieme un passo di Giulio Capitolino (5), in cui si accenna ad un lucus situato inter Aquileiam et Arciam, dove la sorte volle che si potesse misurare la straordinaria lunghezza dei piedi di Massimino imperatore, l’assediatore di Aquileia. Quanto a nomi di predi, rimasti probabilmente superstiti nella onomastica locale, basti ricordare, tra i più certi o i meno incerti, il predio Servilianum, che avrebbe dato il nome a Cervignano (6); (1) Ada SS., Maj VII, 427: in (ea) civitate non parva rura possidebant. (2) Ada SS., Jun. II, 460. (3) Ada SS., Apr. I, 248; avremmo qui l’esempio di una casa privata campestre, dove sarebbe stato sepolto un martire in domo sua in subterraneo cubiculo; tale era forse il caso anche di S. Ilario e Taziano sepolti digne foras muros civitatis (Ada SS., Mari. II, 418). (4) IL. V, 715 = Pais 1107: dum saltus públicos curo, decidi hoc in privato agello. (5) Maxim, duo, 28, 8: cum esset Maximinus pedum, ut diximus, odo et prope semis, calciamentum eius, idest compagum regium, quidam in luco qui est inter Aquileiam et Arciam, posuerunt, quod constitit pede maius fuisse hominis vestigio [mensura], (6) Cfr. Molaro, Cervignano e dintorni, Udine, 1920, 21 e seg. ; da Cervignano proviene IL. V, 1051 con le parole ad villam. — cxxv —