MASSIMO - VALENTINIANO II - TEODORO debole, facilmente cacciato. Zosimo, probabilmente precorrendo gli eventi e in parte confondendoli, parla di una ambasceria mandata da parte di Valentiniano residente ad Aquileia a Massimo in persona di Donnino per avere pace ed amicizia. Seguendo di sorpresa le tracce di questa ambasceria al ritorno, Massimo nel settembre del 387p avrebbe traversato agevolmente le Alpi e si' sarebbe gettato sull’ Italia. Teodoreto invece parla solo della invasione di Massimo in Italia e della fuga di Valentiniano verso l’Illirico (si; ’lXXupiou; ixsTo ipsóywv) ; sicché pare più naturale pensare che gli avvenimenti si siano svolti in questa successione : l’improvvisa calata di Massimo dalle Alpi occidentali, la fuga di Valentiniano da Milano ad Aquileia, l’ambasceria al campo di Massimo per implorare pace, la nuova avanzata di Massimo sopra Aquileia, il minacciato prossimo investimento della città. Valentiniano allora sarebbe ricorso con la madre Giustina al rifugio delle navi, e dopo avere percorso l’Adriatico e avere doppiato la Grecia, sarebbe sbarcato a Tessalonica per invocare l’aiuto di Teodosio. Segue nel 388p l’offensiva di Teodosio contro Massimo, che interessa molto da vicino la regione Aquileiese, perchè ad Aquileia appunto Massimo aveva posto il centro della sua resistenza. Il racconto degli avvenimenti che interessano Aquileia in questo periodo può essere ricostituito soprattutto in grazia del testo di Zosimo, a cui si aggiungono poche altre fonti antiche (1). Precede nel racconto di lui l’esposizione delle difficoltà frapposte da Teodosio alle richieste dell’ imperatore detronizzato e della madre Giustina ; forse Teodosio temeva sollevazioni nel suo territorio costantemente minacciato dai barbari e perciò preferiva fare dapprima a Massimo proposte conciliative. A vincere l'apatia di Teodosio sarebbero valsi due mezzi ; il desiderio di interrompere immediatamente la propaganda sovvertitrice che Massimo da Aquileia andava esercitando sui barbari, e le grazie di Galla, (1) Epit. de Caes., 48, 6 ; Oros., VII, 34-35 ; Zosim., IV, 42-46 ; Sozom., Hist. eccl. VII, 13-14; Socrat., Hist. eccl. V, 11-14; Auson., Ordo nob. urb. VII; Pacat., Paneg;. 38-39 ; Ven. Fort., Vita Mart. Il, 118-21; Sulp. Sev., XX, 1, 8; Paol. Diac , Hist. Rom. XII, 1 ; Mommsen, Chr. Min. I, 245 (Cortsul. Const.); I, 462 n. 1191 (Prosper., Chr.); li, 15 n. 17 (Hydatii, Chr.); Il, 62 (Marcellin., Chr.) ; 111, 169, 1, 3 (Hist. Britt.); III, 299 n. 460 (Bedae, Chr.); cfr. Ambros., Epist. 40, 22; Philost., Hist. eccl. X, 8 ; Cassiod., Hist. trip. IX, 23 ; tra i moderni vedi Seek, Gesch. d. Unterg. ant. Welt V, 213 e seg. — 79 —