INTRODUZIONE - CAP. II Come luogo di difesa la città è ancora considerata da Massimo e in seguito da Teodosio nel 388p (1); e del resto, come già ho detto, nel secolo IV appunto Aquileia era celebrata da Ausonio, oltre che per il porto, anche per le sue mura (2). Più tardi, nel ricordo della calata di Attila, torna la menzione delle mura della città e Giordane ricorda la Natissa, come s’è detto, che da oriente tocca le mura (ab oriente muros Natissa amnis elambit) (3) e descrive Attila deambuians circa muros; e Procopio (4) pone sopra una delle torri delle mura, il nido della gru che persuase Attila a non disperare della vittoria, anzi Procopio stesso aggiunge poco dopo che quel tratto delle mura improvvisamente e per nessuna causa apparente, al momento dell’assalto degli Unni, cadde ; Paolo Diacono infine (5), narrando l’episodio di Dugna, riferisce che essa avrebbe avuto habitaculum super ipsa moenia e che alla sua casa sarebbe stata imminente una delle torri delle mura stesse, dalla quale essa si gettò nel Natisone (6). A parte poi vanno considerate, per la loro evidente minore credibilità, la menzione delle mura di Aquileia che troviamo negli Atti dei Martiri di Aquileia o in generale negli scritti agiografici, che si riferiscono ad Aquileia Romana ; così, narrando di S. Marco e della sua venuta ad Aquileia (7), la leggenda dice che esso trovò suburbana omnia cìrcumibat per vedere dove la città fosse più debole ; più oltre è detto che (XXII, 8, 49) portae patefactae a Giuliano. (1) Pacat., Paneg. Theod 38: Massimo ipso quo agitabatur metu adli-gatus in oppidum semet Aquiteiense praecipitat non ut vitam resistendo defenderet, sed ne poenam frustrando differret; cfr. Sulp. Sev., 20, I, 8 (Theodosius) intra Aquiteiae muros Maximum interfecit; Paolo Diac., Hist. rom. XII, 1. (2) Ordo nob. Urb. VII, 4 (3) Goth. 42. (4) De betlis 111, 4, 32 : la gru è è tu mjpfou rtvòc xoù t?)? ito'Xeco? Ttspi-póXou, e aggiunge : 35, toù zEpipóXou ij.o~pàv -rcva .... àn’ oùSsjjua; aìtia; ¿¡jainvaioii xaTaTtEcrÉTv. (5) Hist. rom. XV, 8. (6) Negli Acta si parla di altre torri ridotte ad abitazioni private, e che forse nulla hanno a che fare con le mura : tale la torre « altissima » in cui sono rinchiuse per volere del padre e zio le martiri Tecla, Erasma, Eufemia e Dorotea (Acta SS., Sept. I, 607) e in cui furono uccise e poi defenestrate ; la Natissa scorreva per turrim mediam per arcus votutos ; tale torre, come è noto, fu poi colpita dal fulmine e dal terremoto e così distrutta dalle fondamenta. (7) Acta SS., Jul. Ili, 249.