59 MDIXXin, APRILE. 60 hessendo a la Zeftilonia el ne vide un'altra carga de Tormenti, la qual se conduceva al locho predilo. Stimarioii Intere dii Zanle, di dentino Jacomo Snguro, di Marzo. Che a Landnisa dbve se atrovava il sanzaco di Ih1 Morta si era atacaio il morbo de modo che 'I dito sanzaco baveva deliberato partirse de lì fra 3 overo‘ 4 zorui con quelli che 1’ ha apresso di se el condursi a LiondaH, Verso il qual Iodio soa signoria havea già aviali tuli li 90Ì oariazi; el che pur quello’ so dicea soprnyiongerauo per giornata asapi et ìanìzari ne la Morea, che il sanzaco di Negro-ponte per iuan/i si era parlilo et andato al suo flambularo, et ehe quel de Angelo Castro se alro-vava con turdii 500 al campo de Clumuzi nella villa nominala A intravidi di dove il dito era per levarsi el ritornar ad> Argiru Castro havtndo lui cosi baulo ordine da la Porta. Clie ne la Morea da turchi si ragionava che 'l Sopbì si era solevalo el havea tolto al Gran signor una terra ne la Na-tholia chiamata Caramadam, per il che il magnifico Imbraim bassa era per transferirsi ad esso SopW con certo numero di genie, dii dice die 1’ ¡inderà per terra et altri dice die-’l dove» passar per mar con le galie; et che per 3 nave venule da Constantinopoli si havea inteso alrovarse a Gali-poli' da 30 vele zoè galìe tunhesdie ben in ordine de artellarie ma de homeui mollo mal fornite, et che duravano filica non piccola a ritrovarne,. et che altre IO galìe che si preparavano a f.onslanlinopoli non erano ancor ussite fuora de li castelli. Dii Zanle, di sier Mnthio Barbarigo prò• veditor, di 16 Marzo, ricevute, a dì 19. Come hessendo venuti alcuni coronei a star de lì, era venato uno zaus dii stainbularo di la Morea a re* chiederli, i quali è partiti. Uno ha voluto andar, li Ito diio che Irovaiiikili si farà l’ofìdo e lo fazo star con guardia, con dir venendo dì locho amorbaio a ziù l’isola non se infelasse; et avisa ìu la Morea in molli luogi si muor grandissimamenle. Et desidera ha ver ordine de quanto 1’ babbi a far. Ft» posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii tutti che sier Jacomo Marzcllo qu. sier Piero, qual rimase sopracomilo con pena, el havendo tolto una galìa in Fiandra et prova patron in questo Conseio non poi andar sopracomilo, però sia preso che li sia rescrvà la sora couiilaria da poi tuli li altri eledi cl che dieno andar per le leze avanti de lui, et questa parte si metti a gran Conseio. Ave 143, 3, 4. Et fo llcentiato il Pregadi a bore 21 V» et restò Conseio di X con il Collegio per expedir il caso di la morte dii capitanio di Venzon, et compito quasi di lezer il processo fo rimesso a un’altra volta. Di Brexa si ave aviso come domino Malhio A-vogaro dolor et cavalier eleclo per un iudice arbitro di le differenti« è tra il serenissimo re di romani el la .Signoria nostra, qual partile de qui et andò a Drexa per esser per il zorno di doman a Trento, par cavalcando sopra una mula cazete di cavallo el restò con il piè ne la. staila et ha ulo alcuni calzi su la persona, si ohe è lutto conquassalo;.el fo scrito per il Collegio a li reclori di Brexa lo visiti el intendino si polrà operarsi ad andar a Trento eie. Nolo. In questa terra in questi zorni è venuto uno heremilo............ Addì 20. Fo Domenega eli Apostoli. Justa il solilo il serenissimo vestilo d’oro di raso e di sopra uno manto di raso paonazo con il bavaro di ar-melini el bercia di labi rosso d’oro, con li oratori Papa, Anglia, Milan el Ferara, era il primocerio, lo episcopo di Baffo Pexaro, portò la spada sier Biro-nimo Soranzo va provedilor a Salò el suo compagno sier Alexandro Contarmi fo capitanio in Candia, tuli do vestili di vcludo paonazo, era solum 5 consieri per esser sier Alvise Barbaro amalalo, et uno cao di X solo, sier Valerio Valier in zambelolo negro, 5 procuratori : sier Jacomo Soranzo, sier Lorenzo Pasqualigo, sier Andrea Justinian, sier Car- lo Morcxini et sier Marco da Molin, el olirà di censori 25, uno solo non era di Pregadi : sier Zuan Alvise Soranzo fo bailo et capitanio a Corfù. Si andò a udir le bore in chiesa di san Zuminian quel era ben conzala con belle tapezarie, el l’organo fu sonalo per il Todesco el qual fa tante coxe. Da poi u-sciti di chiesa fate le parole in mezo la piaza si vene in chiesa di San Marco alla messa. E nota. Il panno di razo del Serenissimo fo apichalo dove si sentano li calonegi, eh’ è molto bello el ha bella vista. Di Andrea Bosso secretano di ... . da Vicenza............ Da poi disnar fo Gran Consegio, non fu il Serenissimo, fato 10 vose el Iute passoe. Fu poslo, per li Consicri el Cai di XL la parte presa eri in Pregadi di risalvar la sovncomitaiw a