CAPITOLO PRIMO LA STORIA La fondazione relativamente recente di Aquileia ci permette più e meglio di quanto accade per molte altre città del mondo antico, di studiarne l’origine attraverso la lenta preparazione di condizioni molteplici, generali e locali, che le diedero vita e sviluppo e non solo la costituirono centro per molti secoli di tutta la regione carnica e friulana, ma ne estesero l’influsso anche molto lontano e oltre la cerchia alpina, fino alle regioni danubiane e dall’Italia superiore fino, in certi periodi, alla sede stessa di Roma. La pianura friulana (1) dalla Livenza al Carso, opera, come è noto, di depositi alluvionali postglaciali, che ancor oggi continuano lentamente la loro avanzata verso l’Adriatico, si stende ai piedi del massiccio alpino delle Carniche e delle Giulie e all’aprirsi di numerosi passi montani, in un ampio tratto di terreno attraverso il quale cercano il loro sbocco in mare numerosi fiumi a carattere torrentizio, che con la loro deltazione interrano gradatamente alla loro foce vaste lagune, di cui era ricco il litorale dal Timavo alla Livenza e oltre assai fino a Ravenna. La palude e il bosco resero probabilmente in origine poco praticabile la regione, sicché l’opera (1) Per la geologia della regione del Friuli rimando alle opere fonda-mentali del Taramelo, Carta geologica del Friuli, Pavia 1881 ; Geologia delle provincie venete, in Meni. Acc. Line. 1882; Fischer, La penisola italiana, Torino 1902, 87 e segg. ; tra i lavori più recenti vedasi G. Pava-nello, Antichi scrittori d’idraulica veneta, I voi., Ed. R. Magistrato delle acque, Venezia 1910, 109-110. — 1 — Aqu. 1