INTRODUZIONE - CAP. II di punta Sdobba, come l’andamento idrografico dell’Isonzo potrebbe farci supporre. Le discussioni che si possono fare intorno all’ aspetto della ragione costiera che stiamo ora esaminando, sollevano necessariamente anche la questione del porto o dei porti della città. Oli autori, come si è visto, nulla dicono di sicuro in proposito se non che Aquileia era porta celeberrima (1), che le navi risalivano il fiume per giungere alla città (2) e che il porto era una delle ragioni più vitali della grandezza e della importanza di Aquileia (3). Nulla ci dicono dell’Anfora, canale certamente artificiale e certamente antico, tanto che qualcuno ha dubitato perfino che fosse preromano, che ebbe senza dubbio funzioni portuali e di traffico, ma di cui speriamo inutilmente ormai di trovare informazioni nei testi (4). La presenza dell’Anfora dalla parte delle mura che era opposta a quella da cui scorreva, come ci dicono gli scavi, il Natisone e la necessità che un fossato dedotto, dal Natisone medesimo, come ci dichiara lo stesso Ammiano Marcellino, fiancheggiasse le mura da ogni lato, inoltre le esigenze stesse della agricoltura nei dintorni della città (5), ci possono permettere la facile ipotesi che tali dintorni della città antica, fossero intersecati da parecchie vie d’acqua, percorrendo le quali, le piccole navi che risalivano dal mare, potevano approdare in quel punto della riva che sembrasse più prossimo al luogo che si voleva raggiungere. Chi del resto (1) Aus., Ordo nob. urbium VII. (2) Dion. Perieg. § 378. (3) Cfr. cap. V. (4) Naturalmente la mancanza di notizie degli antichi ha aperto la possibilità ai moderni di ricamare intorno all’argomento le più complesse fantasie : il Capodaolio, Dei fr. di Aquil. 7, pensa che sia stato scavato nel 169a ; il Gregorutti (Arch. Tr. XII, 1886, 161; XIII, 1887, 146) suppone che il canale fosse preromano; un anonimo (Corr. di Gorizia, 9 sett. 1893 n. 108) sostiene perfino che l’Anfora al tempo dei Romani non fosse navigabile, ma servisse solo come serbatoio di acqua potabile ; il vero Anfora che sbocca a Porto Buso era l’Anfora Vecchia ostruita dai Veneziani padroni di Grado, quando Carlo VI volle costituire Aquileia porto di mare. (5) Si ricordi del resto la supposta etimologia di Aquileia da aquile-gium, p. es. Kandler in L’Istria II, 1847, 57; Arch. Tr. 1, 1869, 95; cfr. Bizzarro in Arch. Tr. V, 1873, 414 che accetta l’etimologia celtica Ach-y-claid, nel senso di « nella palude » ; vedi per tutto ciò anche Brusin, in For. Jul. III, 1913, 73. — xc —