CAPITOLO I - LA STORIA 11 problema del passaggio di Traiano da Aquileia, avviato alla seconda guerra Dacica (105p-107p), è stato oggetto di lunga discussione, per la necessità di interpretare una delle scene della colonna Traiana: il Peterson (1) soprattutto caldeggiò l’interpretazione Aquileiese di una scena controversa, e supponendo che l’imperatore avesse percorso il tragitto Ancona, Rimini, Ravenna, Aquileia, Siscia, ecc. credette di ravvisare in una delle tavole della colonna appunto Aquileia (2). Che il Peterson possa essere in errore è probabile, sia per la tenue base su cui è fondata la sua ipotesi, sia per il generale dissenso di quanti hanno ripreso la questione, sia ancora per le ultime considerazioni portate a difesa dei suoi avversari nel libro recente del Paribeni (3). Un ultimo non trascurabile appoggio alla sua teoria però potrebbe venire da attestazioni epigrafiche Traianee datate appunto dal 105p che si sono conservate in Aquileia fino a noi: in una di esse (4) si afferma che l’imperatore nel 105p fece rifare dalle fondamenta qualche pubblica opera, probabilmente il tempio di Beleno, che si trovava in cattivo stato; un’altra epigrafe (5) attesta l’erezione di una statua nel medesimo anno a C. Minicio Italo in Aquileia, e celebra la benevolenza che la città ebbe ad ottenere per opera sua da parte di Traiano (6), quasi che esso si fosse fatto intermediario fra Traiano ed Aquileia nell’occasione di una visita dell’imperatore, occasione quanto mai propizia per tali dimostrazioni e tali celebrazioni. Benché tali documenti abbiano anch’essi qualche peso nella soluzione di questo problema, riconosco senza difficoltà che essi sono ancora un po’ troppo (1) Traians Dakische Kriege nacli detti Saiilenrelief erzàhlt, Leipzig, 1899 e 1903: cfr. Atti Congr. Stor. Intera., Roma 1905, 3 e seg. (2) Peterson, op. cit. II, 39, tav. LXXXI ; cfr. Paribeni, op. cit. I, 287. (3) Op. cit. I, 282 e seg. La Strono nel recente volume La scultura romana da Augusto a Costantino, Firenze 1926, II, 173 e seg., non si pronuncia in proposito. (4) IL. V, 854 (Beligna) : [Imp. Caes. divi Nerv]ae f. Nerva Traianus \ [Qerm. Dac. poni. m]ax. trib. poi. Vili! imp. IIII | [...............c]on- sumptas a solo restituii. (5) IL. V, 875 = Dess. 1374; l’iscrizione ha la data del 105p (Ti. /ulio Candido II, C. Antio Quadrato coss.). (6) Sacratissimum principem Traianum A[ugustum decrevisse rogatu ei]us, ut incolae, quibus fere censemur muneri[bus nobiscum fungantur e]t ut pleniorem indulgentiam maximi imper[atoris habeamus per eum (cioè C. Minicium Italum a cui è votata dagli Aquileiesi una statua d’oro) conti]gisse. — 44 —