BELEÑO buire a Beleno (1), permettono di accostare in Aquileia stessa il culto di Beleno a quello di altre divinità fontinali, venerate in città, con esempio simile a quello di Feronia a Capena, o del Numico a Lavinio, o di Clitumno, o dello stesso Timavo presso Aquileia (2), divinità che in un luogo, quale Aquileia, in cui le difficoltà dell’approvvigionamento idrico della popolazione sono anche oggi evidenti, dovettero avere una singolare importanza ed essere direttamente collegate con la tutela della pubblica salute (3). Per questo tramite anzi credo che possa essere venuta a poco a poco la prerogativa di protettore di tutta la città a Beleno, con esempio che vale anche qui probabilmente per la stessa Feronia a Capena e forse per qualche altro dio o dea antichi (4). Non c’è dubbio d’altra parte che ad Aquileia, qualunque sia l’opinione che si può avere circa l’origine e la diffusione di Beleno, il culto di questo dio ebbe essenzialmente carattere locale, e si fissò anzi intorno a due punti della città, dai quali provengono probabilmente tutte le epigrafi di tale dio trovate ad Aquileia e forse parecchie altre disperse più lontano : fra tali località è anzitutto quella medesima in cui furono eseguiti scavi fino dal sec. XVI (5), scavi che misero in luce nell’edificio di un chiostro benedettino, e della chiesa di S. Martino, una parte notevole delle epigrafi ricordate di sopra (6). È facile perciò imaginare che il convento e la chiesa siano sorti sui resti di un tempio di Beleno, che Traiano nel 105p avrebbe fatto restaurare, come lascia intendere un’iscrizione trovata in quel luogo (7), e che dopo il IV sec. (1) Cfr. Arch. Tr. XX, 1895, 191 n. 47 ; il Dessau intende invece Beleno come cognome del dedicante ; interessante è in ogni modo e significativo per noi il fatto che tale iscrizione proviene probabilmente dal tempio di Beleno. (2) Cfr. NS. 1920, 99, scavi di Monfalcone: n. 1. Q. Tita[cius\ Maxs[u-mus..] \F\onti v. [s. /. m.\ ; n. II. Fonl\i sacrum [... P]oblicius Statutus v. s. (3) Vedi in Hamm. Marc., XXI, 12, 17, un cenno alle difficoltà dell’approvvigionamento dell’acqua per gli assediati, risolta con l’uso di pozzi e di cisterne ; cfr. Majonica, Aquileia zur Rdmerzeit 26 ; Apollo stesso del resto, con cui Beleno fu identificato è spesso dio fontinale ; cfr. Wissowa, Relig. d. Ròmer! 294 n. 7; 297 n. 3; il culto delle fonti è molto diffuso in Gallia: Bertrand, La relig. des Gaulois 191 e seg. (4) Vedi De Rugqiero, Diz. Ep. Ili, 176 e seg. (Pestalozza). (5) Cfr. Majonica, in MCC. IX, 1883, LVI i Fundkarte 29 e seg. (6) P. 97 e seg. (7) IL. V, 854 ; vedi p. 44. — 105 —