IL NATISONE I geologi e i geografi che si sono a varie riprese occupati di questo problema (1), non ci hanno ancora fornito spiegazioni così esaurienti, da ritenere ormai risolta la questione, che deve contemporaneamente giustificare la maggior copia d'acqua che affluiva al Natisone nell’età antica in confronto dell’attuale scarsezza, il diverso tracciato del letto del fiume o meglio dei fiumi dal Natisone al Timavo, la mancata menzione dell’lsonzo nella enumerazione degli autori antichi e soprattutto dei geografi, tra i fiumi dell’Alto Adriatico. Alla prima questione alcuni rispondono (2), cercandone la spiegazione nella mutata idrografia dell’alta valle dell’lsonzo e del Natisone ; imaginando cioè che in origine le acque di quella che è oggi l’alta valle dell’lsonzo, affluissero nei pressi di Caporetto, al Natisone, prima che una grossa frana, abbattutasi nei pressi di Staro Selo, sopra una leggera sella che univa le due valli, non avesse convogliato le acque, già dirette al Natisone, nell’Isonzo. Con tale spiegazione, certamente assai ingegnosa, verrebbe ad un punto solo chiarita la diminuzione repentina dell’acqua del Natisone e l’aumento improvviso delle acque dell’lsonzo, sì da trasformarlo da fiume insignificante, in uno dei maggiori corsi d’acqua perenni della Venezia Giulia ; resterebbe anche giustificata l’affermazione di Giordane che il Natisone nascesse dal Mons Picis, cioè dal Predii, attualmente nell’ alta valle dell’ Isonzo e lontano molti chilometri dal Natisone. Un’altra spiegazione, che già ebbe in parte i suffragi di scrittori italiani del ’500 e del ’700 (3), vorrebbe vedere negli accenni degli antichi una semplice confusione di nomi tra Natisone ed Isonzo, e attribuire all’Isonzo i nomi di Natisone e di Torre. La questione del corso inferiore dell’ Isonzo viene da alcuni posta in relazione con la tradizione delle bocche del Timavo, che per dirla con le parole di Virgilio per ora novem (opp. septem) vasto cum murmure montis it mare praeruptum et pelago premit arva sonanti (4). Imaginano pertanto (5) che l’Isonzo si fosse versato nel lago dei (1) La bibliografia è raccolta nell’ articolo del Desio che citerò tra poco ; si aggiungano Kandler in Osserv. Tr. 1870 n. 168, p. 1359 ; Bizzarro, Idrografia del Friuli Orientale, Gorizia 1904. (2) Cfr. p. es. Czòrnig, Das Land Gorz 159 e seg. (3) Il Biondo, il Sabellico, il Leandro, il Del Torre, il Maffei, citati dal Desio a p. 250 n. 2. (4) Aen. 1, 250-51. (5) Cfr. Berini, Indagini sullo stato del Timavo e delle sue adiacenze — lxxxiii —