CAPITOLO I - LA STORIA mentre di solito conservano il nome preesistente, in qualche modo romanizzandolo; solo da Augusto in poi l’orgoglio e l’adulazione suggerirono a imperatori o a generali di creare nomi che suonassero omaggio alla casa imperiale e alla stirpe romana. Nel II sec.a perciò la regola costante seguita dai Romani è quella di conservare i nomi locali, e tale regola si deve credere per analogia con quanto avvenne altrove, che i Romani abbiano rispettato anche nell’apporre il nome alla nuova colonia Aquileiese. Mi confermano in questa opinione, fondata anzitutto come si vede sopra considerazioni generiche, la presenza di indizi particolari : e cioè quello del nome ? dato ad un fiume dell’antico Friuli, sia esso o non sia il Natisone, nome in ogni modo che ci dice dell’esistenza nel territorio Aquileiese antico di un toponimo che non può essere derivato dal nome della città, ma da cui piuttosto il nome della città può derivare. Aquileia potrebbe perciò essere la città del-YAquilis, e l’Aquilis un nome antico del Natisone. Giunti però a questo punto della argomentazione, il procedere oltre appare assai più arduo e complesso: chè le scarse informazioni che abbiamo di popoli che passarono per il Friuli antico, e le conoscenze rudimentali che possediamo dei linguaggi di detti popoli rendono quanto mai pericoloso l’avventurare ipotesi nuove. Supposto dunque che il nome di Aquileia sia nome non romano, non ne consegue perciò stesso che debba essere celtico, come sostengono finora la maggior parte dei fautori della derivazione barbarica (1). Per tali studiosi la presenza per esempio di Aquin-cum, come s’è detto, nella Pannonia Meridionale, anzi de\\’Aquileia Germanica, e inoltre l’esistenza di nomi locali finienti in -eia nel Norico è già per se stessa prova di origine celtica. Se non che si potrebbe con eguale certezza obiettare che nomi come Aquilonia nel Sannio e le terminazioni italiche di nomi come Pompeius verrebbero a convalidare un’ipotesi che sostenesse invece l’origine latina. Si aggiunga che contro l’origine celtica potrebbe invocarsi il fatto che il gruppo fonetico -qui- non è, come pare, celtico (2) e che d’altra parte Teopompo (3) ricorda come Illirico il nome di una città che egli chiama ’AxuXTva (4). Stando poi al racconto (1) Per il Majonica, in Nuove oagine 1, 66 i Romani assunsero per la nuova città il nome stesso della città gallica fondata nel 186a e poi distrutta. (2) Pedersen, Vergi. Grammatik d. Kelt. Sprach., Gottingen 1913, I, 3. (3) Presso Steph. Byz. s. v.; cfr. Jacoby, Hist. Gr. Fr. 1 p. 611, n. 363. (4) 11 Pais, Italia antica li, 391, arriva a supporre che Teopompo lludesse qui senz’altro alla preAquiieia. — 18 —