371 mdxxxiii. oiucno. 372 vele 40 dii Turco, el exercilo per terni, el per non haver letore non li dè fede, et cussi per molli vieti fato. Da Barzelona dove è zonlo Sua Cesarea Maestà non vien scritto Sua M.iostà voglia luor la impresa dii Zer, come prima se iudicav», el in questo regno veniria qualche numero di Cantane per soi sapientissimi rispetti. Il galion armado a Napoli partì per andar in Barbaria ; l’altra nave, per non haver pie-zane di dar, si sta qui ¡il porto Consalvo, con segurtà de non partir, non dando la piezaria. Fanti 800 spagnoli venuti di Napoli, il reslo di 500 mandati a Coron, si slà in Saragosa, nè di Coron è alcuna nova con verità. L’altissimo Dio 1’ habbi in custodia. Non si parla de pretio de Cormenti nè in le Cosse, nè in li magazeni non vi restarà niente. Le 13 Cusle, sono dii Judeo, non andana a Zerbi, ma slaria atorno questo regno. Nostro Signor Dio el guardi ogniuno. Di Caodistria, di sier Alexandro Soranzo podestà ri capilanio, di 2.3, ricevute a dì 26. Zonze de qui la galìa sopracomito sier Nicolò Bernardo, qual per la diligentia ha usata ha Irovà 5tì homeni per interzarsi, et tra Piran el Muia ne ha Irovà allralanli, mancali solum 15 homeni, el va a trovar il proveditor di l’armada. Di Lion, dii Justinian orator, di 13 Mazo, ricevute a dì 26 ditto, in Prrgadi. Come havia visilà il signor duca di Albania, qual diman parte per Avergna, dove è governador, qual dice certo lo aboccamenlo sarà al principio de selembrio, el etiam da uno fìol dii reverendo Datario ho inteso esser lettere de l’imperator a Roma. Visitai il reverendo episcopo di Faenza nontio pontificio, qual mi disse esser sta Catta la incoronation de la raina de Anglia a dì ullimo dii passato. Questa Maestà ha dato licenlia olirà a li soi 200 zenliihomeni etiam a li alabardieri fino a mezo avosto, et poi ritornino da Sua Maestà. E venuto di Anglia qui domino Ubaldino nontio dii Pontefice, non l’ho visitalo ancora. Dii ditto, di 14, ricevute ut supra. È ritornato qui da la corte l’orator anglico, qual non potè parlar al re per esser indisposto, el il Gran Maistro li disse scrivesse al duca di NorCoIch venisse avanti, et che a dì 15 agosto Cusse a Niza, dove sarà el Papa, et sarà incontrò da monsignor de Guisa, et • in Borgogna dal duca de Albania, et par sia slà molto honorato venendo fin a Paris per camiti da molti porsonazi ecclesiastici et altri. Lo episcopo di Faenza è venuto a questa Maestà per la perlonga-tion di lo aboccamenlo. Mò terzo zorno vene qui de Italia l’abate di FarCa per veder questa Maestà a Niza col Pontefice vedi di adalar le cose sue. È venuto etiam qui monsignor di Vandomo. Dii ditto, di 15, ricevute ut supra. Scrive colloqui habuti con il reverendissimo legalo olim Gran canzelier, al qual comunicoeli avisi di Costantinopoli, et volse etiam veder li altri primi, et mandai a caxa a tnorli per il mio secretarlo el queli leli se dilatò molto su la polentia dii Turco, qual tende a la mina de chrisliani, dicendo, noi in questo regno non tememo eie. Poi disse di la perlongalion ha fato il Papa a lo aboccamenlo a Niza. Et dimandalo se è per concluder il matrimonio di la neza dii Pontefice nel duca di Orliens, disse questo se Caria con proculalori, et za tre mexi è stalo concluso, dicendo questa Maestà desidera ogni ben di la Signoria et conservalion di quel Stalo. Sarete a Niza et intenderete il tutto. Ringratiai soa signoria reverendissima, et dimandai di l’armata di Andrea Doria, per veder se temerono di quella, rispose la nostra armada è si polente el di tal sorte, che non si temerà dii Doria. Da poi visitai il reverendo episcopo di Faenza, qual post verba generalia: queslo convento di Niza si Caria pel ben di la christia* nilà, et il comercio fra fiarnengi et anglesi par Cusse slà suspeso. È venuto qui il signor Renzo da Ceri, I’ho veduto et abrazalo; era insieme con 1’a ha le di FarCa, par sia venuto per sue cose parlicular. Il qual signor Renzo ha dito a uno, che Cesare darà il stato di Monferà al fio dii duca di Savoia, etc. A dì 25, fo l’aparition dii Corpo di San 117 Marco. Li ottici non sentano, ma le bolege aperte. El Serenissimo vestilo damaschin cremexin, poi la messa piccola si redusse in lineilo con li consieri et cai di X, dove vene il legalo dii pontefice. Et il Serenissimo li disse facesse provision a le monache dii Corpus Domini. Da poi con li oratori, esso legato, imperador, Franza et Anglia, perchè Milan nè Ferara non sono in questa tera,et il primocerio, el saltim do procuratori, sier Carlo Morexiui et sier Antonio Capello, el olirà il censor cramo solum 22, si vene in chie-s a a la messa et a la precession, la qual le scuole portano solum 12 dopieri in aste per una et vanno drio l’aitar grando, in qual aitar si dice esser el corpo de San Marco, si ben l’aparse in una colona a la espella di S. Lunardo et messe il brazo fuora. F.I la scuola di S. Marco porta l’anello di S. Marco, era in chà Dolfin, et di la chiesia di S Marco se porla il libro di Evangclii scrilo di man di S. Marco con le coperte dorade, et vi va 12 di quelli di