303 vinlia che governa, è venuto in questa terra, el fin 4 storni partirà de qui per andar a l’armata di questa Maestà. I)t sier Zuan Dolfin podestà di Verona, date a Forare a dì 10, ricevute a dì 12. Zonsi qui per la differenlia di quelli de Havi el Bellun, et trovai il comessario regio et andassemo a veder le deferentie eri sopra questi monti, parte a cavallo e la più parte a piedi, sichè si stracassemo assai. Era con mi domino Agustin Dolzclo dotor, avocalo valente ; et vislo cerla diflerentia di uno loco ditto la Silva, qual è di Ire mia che questa importa, il resto è di poco momento, poi reduli fo ditto di voler veder li mandati, et il nostro era in bona forma, quel dii re non cussi et molto difettoso ; e disse il commissario regio: il re non è solito far simili mandali et la cosa apparteneva al reverendissimo Cardinal di Trento el voleva si aldisse le parte. Io li dissi non era ragion, unde concluse lui andarla a Trento et io a Verona et scriverla per aver mandalo, poi par-lena al segretario Rosso; el d’accordo è sla deliberà che in questo mezzo in dilla Silva muti ardisca pascolar. Ilo fatto far uno disegno eie. l)a Costantinopoli, di sier Fiero Zen orator et vicebailo, di 12 Mazo, ricevute a dì 12 Zugno, la matina. A dì 7 spazai, queste spazo per uno messo di oratori ragusei, ho inteso quel Sidro da Codroipo è stalo col reverendo Grili in secreto, el 1* oralor dii re di Romani dice ha dito che il locho di t’iume è bon a lenir armata in Golfo, il qual se dichiarirà homo dii re di Franza. A dì 11 domenega, dillo reverendo Grili fo a basar la man al Signor el presentarlo, come dirò di solo le cerimonie come sanzacho, benché fussc acompa-gnà da alcuni chiaus senza però il chiaus bassà, et presentar lettere di credenza dii re Zuane. Di qui si aspetta il fiol di domino Hironimo da Zara, orator dii re di Romani, qual andò a tuor sufficienti mandati el la reslilution di Coron, che questo imporla, senza dii qual nulla se concluderà. Onesti ragionano di far potenti forze da mar et da terra per la impresa de Italia, le cose se acen-dono el scaldano. Queste 10 galìe che reslorono di le 20, fra 4 giorni parlirano. Lulhfebey è sta mandalo con le altre 10 per trovar corsari, li qual hanno preso il galion dii bassà che è il Be-lomo, et calarse poi a Modon ; hanno ordinalo 10 galìe grosse, et li fanno meler mano dentro. Ilan deliberato far forzo da mar el da terra per haver Coron. Domino Zuan Francesco Justinian è sialo con dispiacer, dicendo è sta rizercato che’l vadi 304 capitanio di queste 10 fusle grosse per l’impresa di Modon, el dice era stà col reverendo Grilli, qual li ha dillo: Tu hai tolto di soi danari, bisogna faziale li loro servici; el qual se ramarica et dole. De qui non si pensa ora ad altro. Questo orator dii re di Romani sta mollo sopra di sé, non ha nova dii Gol. Aspelo haver nova cerla di Syo per poter far rechiamo di le do nostre galìe prese, con fondamento. El presente dii signor Alvise fo cope grande d’arzenlo dorade numero 10, altre copele numero 40, veste numero 25 di ve-ludo d’oro, veste numero 25 di beneehi d’oro, veste a l’azemina fatte in Bursa numero 50, veste de rasi et damaschini numero 50, si stima per valuta de ducali 14 in 15 milia. Se dice etiam haver portalo danari per il carazo conveniente sum-ma, perchè altramente non era al proposito. L’ora-lor dii re di Romani fu col reverendo Grilli et lo trovò più caldo ne le bellice preparalion do quello el trovò el bassà, spera di ben et presto, venuto sia il fiol. El Signor Dio metti la pace. Dii ditto, di 18, ricevute ut supra. Ho aulo lettere di 16 marzo. A dì 17 andai dal magnifico bassà et trovai lì il reverendo Grilli, qual aspelava audientia. Mi dimandò de novo, li dissi. Mi disse esser avisi da ragusei di moli che si preparava 3000 fanti per aiuto di Coron, et si preparava armata. Fui poi, expedito esso Grilli, col bassà et li comunicai le nove; mi dimandò di l’armata et preparalion per Coron, risposi non haver altro che quello li havea comunicato. Rispose esso bassà : Voi più de ogni nitro intendete le cose el conoscete quanto reai et fedelmente il Signor va con la Signoria, sentì diversi avisi, el dicè, che liavete dii bailo, so clic quela Signoria mi ama et fedelmente avisa, el che li era sta risposto veneliani avisano strettamente et da loro non harcle parlicular avisi ma quelli che altramente non li poi far danno. El Signor si risente, di questo sente dispiacer, voleva mandar per vili. Tutto é molo. Vosamo ne avisessi 94 le cose seguile el quel si sente di armate, 0 barze 0 galìe, non perchè slimamo, ma quando uno dorme sentendo un strepito si risente come timido; noi sterno oculati. Mandate le galle, nui preparano di le altre, et così eresse più la coda al leon. El Signor vi ho a dir ha in animo de invader li stali de Italia el di Spagna con le forze vi dissi, el già ha conzalo l’animo suo a la impresa. Io mal volentieri la vedo quela destrution, ruina et strage; mi ha comandato vi dica, scrive la Signoria corrisponda a la lealtà uoslra el avisar tulio mdxxxiii, giugno. 1