— 103 — Nam neque vos amor argenti, nec caeca voluptas Littoribus iussit patriis abrumpere funem ; 5 Sed mores hominum noscendi plurium et artes Irrequieta sitis, discendi et multa cupido altri cinque gli abitanti si governavano da soli : radamente popolata fin dall’ antichità (Appiani, Hist. rom. Ili, 16), nido di pirati, fu poco studiata e conosciuta dai Ragusei stessi, che le concedevano larghe autonomie. Un interessante saggio to-pografico-folkloristico su Meleda mise in luce il prof. Krile (Ragusa, 1913). L’isola acquistò certa notorietà fra i dotti dopo il 1822, quando si iniziarono le indagini sul fenomeno delle detonazioni, verificatosi colà nel marzo di quell’ anno (Partsch-Riepl, Bericht iiber das DetonationsphSnomen auf der Insel Meleda, Vienna, 1826 e L. Stulli, Sulle detonazioni di Meleda, Ragusa, Martecchini, 1823). — Ladesta, gr. Aàdsavov (Aàdoatov), Aàovofiov in Porfirogenito, fu anche dominio della repubblica di Ragusa, la quale, per essere l’isola in posizione esposta (remote Bermuda od thè Dalmatian archipelago, è chiamata in un libro recente, Dalmatia, H. F. Brown, Londra, Black, 1925, p. 139) e priva di sicuro regime (Lib. Croceus, c. 87, a. 1487) la faceva governare da un conte di oltre 35 anni, perchè fosse vigilata da persona di senno ed esperienza (L. Cr. c. 224, 14 novembre 1565). La popolazione dell’isola, semplice ma fiera, si sollevò più voite contro larepubblica in difesa delle proprie istituzioni, che Ragusa fini col rispettare, assicurando ai Lagostani un assetto amministrativo ordinato. Con sottile arguzia, tenuto conto dell'interessamento politico dei Ragusei per Lagosta, oggetto di cure e provvedimenti speciali, il poeta s’indugia a chiedere notizie più particolareggiate ai peregini in patria sul popolo, sulle caratteristiche fisiche e sulle tradizioni di Meleda, che allora sembrava ai più come avvolta in una nube non squarciata di mistero — maria objectas inter currenda fauces, lieve anastrofe, cfr. il verbo intercurrere : Hor. Epist. 1, 3, 4, freta vicinas inter currentia turres', Qvid., Fasti 11, 84 carrentes aquas', Ciris, 463, angustis inclusum faucibus Isthmon', Floro (4, 2), fauces Hadriani maris', Ovid., Trist. I, 10, 31, Ponti fauces (le bocche, l’entrata del Ponto); objectae fauces = gli opposti imbocchi. Rende esattamente la struttura geografica di quelle isole. agrestum, gen. poetico, perchè il regolare agrestium (eretico) non tornerebbe nella serie dattilica. 1 Ragusei che avevano altissima coscienza della loro civiltà in mezzo alla barbarie ond’erano circondati, avranno provato certo un senso di commiserazione indulgente per i Melitensi, cosi tenaci conservatori dei loro ordinamenti municipali. Com’è ciò espresso bene in respublica prisca agrestum virorum! — prisca virorum, è la chiusa d’un noto esametro oraziano (Sat. 1, 4, 2): virorum non è un ripieno: anzi ritrae comicamente la virtù maschia di quegli agrestes. — 4. amor argenti amor nummi (Juv. XIV, 139); argentum per ricchezza, danaro ricorre nei poeti, Hor. Sat. II, 3, 78; II, 6, 10; Persio, III, 69. Comincia con arguzia velata la rappresentazione generica dei personaggi, pionieri disinteressati della scienza. — 5. abrumpere funem, Verg. Aen. Ili, 639, ab litore funem rumpite; IX, 118, abrumpunt vincula ripis. — 6. mores et artes cfr. Resti, Sat. IV, 24, explorare hominum mores artesque memento — plurium hominum — di un numero maggiore di persone : nella buona latinità plures è comparativo; più tardi appena diventa equipollente a complures (Plinii Sec. Epist.). — 7. multa può riferirsi COSÌ A cupido come & discendi ma poiché prima ha parlato dei costumi e delle arti degli uomini (nokMòv àv-f)o(l)jco)i> vóov, Hom. a, 3), ora sembra che alluda alle cose, circostanze, fatti