— 315 - primo disegno di una semplice esplorazione e iniziare addirittura il lavoro di trascrizione. Questo materiale, quando sarà noto, aggiungerà più di una pagina alla Storia di Vitaliano Brunelli, ne modificherà anche qualcuna e soprattutto porterà nuova e splendida luce sull’ insediarsi e sulla prima attività dell’ ordine francescano in Dalmazia ; e — cosa finora non ritenuta possibile per mancanza di materiali — potrà fornire gli elementi necessari a un notevole studio sulla sfragistica medioevale dalmatina. « Un altro lavoro cui la Società attende è l’ordinamento e la esplorazione della parte medioevale dell'Archivio notarile di Zara. Con risultati assai buoni. Mercè lo studio di questi atti sarà finalmente possibile penetrare e sciogliere il groviglio della vita giuridica e sociale del comune zaratino durante la dominazione ungherese nella seconda metà del sec. XIV. Sarà possibile illustrare le magistrature del comune medioevale italico di Zara, studiarne il sorgere, il funzionamento e la natura, affiancando finalmente anche per questo rispetto la storia della Dalmazia a quella di tutta la rimanente Italia. Poiché — e la cosa non sembri strana — fu precisamente sotto il dominio ungherese che il comune di Zara diede il massimo sviluppo alla sua costituzione e ai suoi istituti giuridici, differenti sì da quelli di Venezia, ma forse alcuni più romanici di quelli di Venezia stessa. Per esempio era sino ad ora completamente ignorata l’esistenza a Zara della « curia consulum et maris», la gloriosa magistratura tutta propria dei comuni marinari d’Italia. Ne sono venuti alla luce gli atti, dei quali si è già fatta una scelta, che, corredata del necessario apparato illustrativo, uscirà nella prossima pubblicazione sociale. «A complemento delle ricerche fatte per il trecento nell’Archivio notarile, pensa ancora la Società di quanto prima pubblicare il codice degli Statuti di Zara conservato nella Biblioteca del R. Liceo-Ginnasio, cimelio unico e preziosissimo che ci ha conservato gli statuti trecenteschi del comune zaratino. E questo, non solo per fare opera di storia, ma per riparare finalmente a una di quelle tante ingiustizie, tipicamente austriache, per le quali Zara sola, tra tutte le città di Dalmazia, non potè vedere pubblicate le sue leggi antiche, forse perchè colpevole di aver più tenacemente di tutte difeso la sua italianità. «La esplorazione dell’ Archivio notarile di Zara è stata estesa anche ai periodi immediatamente successivi e specialmente alla seconda metà del quattrocento. Ne sono risultati dati e fatti importantissimi per la storia del-l’arte, delle lettere e della vita non solo zaratina, ma dalmata e italiana. È stato possibile seguire nella loro dimora e nella loro attività dalmatina una infinità di artisti, di scienziati, di uomini di lettere, di uomini d’arme, di giuristi. E stato possibile ricostruire in tutto il suo rigóglio la vita del Rinascimento dalmata, penetrare nei cenacoli degli studiosi viri e dei boni ma-