Alla pubblicazione degli Alti più importanti che concernono la costituzione della « Società dalmata di storia patria » e il suo primo anno di attività, non sarà inutile nè fuor di luogo che qui precedano alcuni brevissimi cenni intorno ai precedenti che condussero alla sua fondazione. Il problema dell’ organizzazione degli studi storici dalmatini, s’impose subito dopo la occupazione della Dalmazia da parte delle armi italiane. Ma nel 1919 e nel 1920, troppe altre, e troppo gravi cure e passioni agitarono in quel biennio fortunoso gli animi e le menti di ogni ordine di persone, perchè il problema non che risolto potesse essere nemmeno affrontato. Tuttavia, sin da allora, vi fu chi pensò e volle, duce Vitaliano Brune/li, che, riprendendo una plurisecolare tradizione, per poco interrotta dal malo servaggio austriaco, studi e studiosi dalmati dovessero far capo alla R Deputazione di storia patria di Venezia. Un’altra corrente, delineatasi più tardi, e fattasi specialmente strada tra gli studiosi del medioevo dalmatico, credette che, per gli innumerevoli contatti e per la strettissima affinità che ogni manifestazione di vita, di arte e di storia presenta in Dalmazia durante l’evo medio con la civiltà dell’ Italia del centro e del mezzogiorno ; e quasi a significare la romanicità piuttosto che la venezianità della regione, i nuclei di studiosi dalmati avrebbero potuto raccogliersi anche intorno alla R. Deputazione di Ancona- Ma venne il trattato di Rapallo. Le discussioni continuarono. Oziose discussioni, chè, nè per motivi di indole politica, nè per ragioni pratiche, era più possibile pensare, dopo il malaugurato trattato, di estendere i attività di istituti di Stato a terre ancora irredente. Faticosamente e attraverso a incomprensioni e difficoltà di ogni genere, cominciò a farsi strada l’idea che lo studio e la tutela degli interessi storici della Dalmazia dovessero essere affidati a un Istituto autonomo che avesse la sua sede a Zara. La pubblicazione del R. D. 27 giugno 1922 che, modificando lo Statuto della R. Deputazione di Venezia, ne estendeva i attività anche al solo comune di Zara, persuase di questa necessità tutti quanti.