- 68 — guerra, al servizio di Mladino. Caduto Mladino, tornò certamente al suo primo protettore, al conte Giorgio Subich. Dove non sappiamo, ma certamente, o con lui che aveva quasi sempre dimora nel castello di Clissa, o nei suoi territori che andavano da Almissa a Nona nella retroterra di qua dalle Dinariche. Le sue tracce, dopo l’imprigionamento di Mladino, per alcun tempo si perdono, ma nel giugno 1324, in un’ altra assai critica ora per le fortune dei Subich, la persona del traditore di Venezia ricompare in tutta la sua pienezza. VI La scomparsa di Mladino, lungi dal rimettere in quiete la Dalmazia mediterranea, non aveva fatto che acuire ancor più le competizioni dei signorotti croati, tutti quanti bramosi di succedergli nella dignità di bano e tutti quanti sdegnosi di riconoscere la sovrana autorità del re d’Ungheria. C’era tra questi anzitutto Giorgio Subich, fratello di Mladino, che « iure paterno » pretendeva alla dignità del fratello prigioniero; c’era il Nelepich, conte di Cetina e di Knin, che, per aver dato più di tutti man forte a rovesciare il ribelle, riteneva più che legittima la sua aspirazione a succedergli nella carica ; c’ era infine lo stesso Giovanni Babonich, anche lui infetto di propositi sleali verso Caroberto. Per sedare queste competizioni e per riaffermare i suoi diritti, Caroberto inviò in Dalmazia nell' agosto 1323 il bano di Slavonia Niccolò di Omodeo. Questi, dopo superate alcune resistenze fattegli dal Babonich, scese in Dalmazia spingendosi fino a Spalato. Nel campo di Carna ') convocò una dieta, dove forse riuscì a mettere un po’ di pace fra tutti quei turbolenti signori. Ma, partitosi appena, le competizioni si riaccesero più vive di prima : si accentuò specialmente l’ostilità tra Giorgio Subich, spalleggiato da Stefano Cotromanovich, bano di Bosnia, dai conti di Veglia e, di nascosto, dagli zaratini ; e il Nelepich, spalleggiato da Giorgio Miho-vilovich e dai comuni dalmatini, ai quali s’era frattanto aggiunto quello di Spalato, insofferente anch’ esso delle angherie dei Subich. *) Per la posizione geografica di questo campo, vedasi SISIC F., op. cit., pag. 40,